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CARCERI: PREOCCUPA FAMILIARI AUMENTO COVID SASSARI BANCALI

24 marzo 2022 Nessun Commento

“Avevamo appreso con soddisfazione la fine dell’emergenza COVID nella Casa Circondariale di Sassari-Bancali, ma la notizia della ripresa delle infezioni ci preoccupa anche perché ciò significa limitazioni dei colloqui in presenza e delle attività trattamentali. Non riusciamo inoltre a comprendere come sia stata possibile questa improvvisa crescita di casi considerando che la comunità è chiusa, quasi del tutto vaccinata, e i nuovi giunti effettuano le quarantena”. E’ in sintesi quanto espresso a SDR da alcuni familiari dei detenuti del carcere “Giovanni Bacchiddu” di Sassari dove sono ristretti mediamente 400 detenuti (90 in regime di 41bis).

“La variante Omicron – afferma Maria Grazia Caligaris, socia di Socialismo Diritti Riforme – ha purtroppo fatto breccia all’interno delle carceri creando profondo disagio tra gli operatori penitenziari e i detenuti, anche se in realtà la copertura vaccinale ha evitato situazioni critiche sotto il profilo della salute. E’ vero però che per impedire l’ulteriore diffondersi del virus sono state adottate misure di contenimento e prevenzione che limitano le attività e i impongono colloqui in video chiamata”.

“Il vero problema – sottolinea Caligaris – è la quantità di dispositivi di protezioni individuale che possano garantire ai detenuti e ai lavoratori totale incolumità. Dai dati resi pubblici dal Ministero della Salute è evidente che il virus non è scomparso. Il Ministero della Giustizia quindi dovrebbe provvedere costantemente a fornire nelle carceri mascherine Ffp2, possibilmente riciclabili, e far rispettare tutte le norme di sicurezza. La carenza di DPI ovviamente non aiuta a garantire la totale protezione con la conseguenza di diffusione del virus. Ciò è particolarmente importante in un ambiente chiuso dove non è possibile garantire il distanziamento”.

“Insomma – conclude l’esponente di SDR – non è possibile far ricadere su detenuti, familiari e operatori un disagio quando la causa è fuori dall’Istituto. Governo e Parlamento poi devono assumere un’iniziativa forte e coraggiosa per ridurre la presenza di detenuti nelle carceri, specialmente in Sardegna dove Direttori, Comandanti, Educatori e Agenti della Polizia Penitenziaria sono fortemente carenti e sottoposti a stress lavorativo”.

Cagliari, 21 marzo 2022

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