CARCERI: SDR, DIRETTRICI IN MISSIONE ANCHE IN ISTITUTI TEMPIO E MAMONE
“Qualcosa si muove per la gestione delle carceri sarde e per garantire migliori condizioni di lavoro e di vita agli Agenti Penitenziari, agli operatori e ai detenuti. Sono state infatti assegnate le direzioni delle Case di Reclusione di Tempio-Nuchis e Mamone-Lodè. Si tratta però ancora di incarichi temporanei e con trattamento di missione. Un’importante risposta alla gravissima carenza di direttori e vice direttori nelle 10 strutture detentive della Sardegna ma che non basta. Occorre un intervento per stabilizzare gli incarichi”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, avendo appreso che “altre due donne si aggiungono nella gestione e cura degli Istituti Penitenziari portando a cinque il numero delle Direttrici delle carceri isolane”.
“Ha infatti preso servizio nel “Paolo Bacchiddu” di Nuchis Caterina Sergio, vice direttrice a Salerno, che oltre 20 anni orsono ha vissuto l’esperienza nel carcere di massima sicurezza dell’Asinara. Nella Colonia Penale di Mamone, proveniente da Regina Coeli, è già al comando Simona Mellozzi. Nell’augurare ad entrambe buon lavoro, non è possibile però dimenticare – sottolinea la presidente di SDR – che la Sardegna soffre particolarmente per la carenza di figure dirigenziali stabili. Basti pensare che anche il carcere di Nuoro è affidato a Silvia Pesante che sta completando i sei mesi in missione avendo però anche la responsabilità sulla Colonia di “Is Arenas”. Una condizione di lavoro insomma tutt’altro che facile”.
“In totale assenza di Vice Direttori, attualmente la condizione di maggior disagio è quella di Marco Porcu che, oltre alla direzione di Isili e Lanusei nonché a un incarico nel Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria (PRAP), regge le sorti del più grande Istituto dell’isola. Sta infatti gestendo il villaggio penitenziario di Cagliari-Uta con oltre 600 detenuti (28 donne). Dirigono gli altri Istituti Pierluigi Farci a Oristano, Patrizia Incollu a Sassari, Elisa Milanesi ad Alghero”.
“L’auspicio è che venga al più presto completato l’organigramma dei singoli Istituti ma anche che si provveda a dotare ciascuna realtà penitenziaria di Agenti e di operatori. Le strutture detentive, secondo il nostro ordinamento, hanno una funzione riabilitativa e di reintegro sociale non garantire un adeguato personale di salvaguardia e custodia e trascurando l’apporto dell’area trattamentale significa – conclude Caligaris – non avere rispetto delle norme costituzionali. Lo Stato insomma non può contraddire se stesso”.
Cagliari, 3 maggio 2017
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