CARCERI: A LANUSEI DETENUTI +136,3% RISPETTO A NUMERO REGOLAMENTARE. CINQUE STRUTTURE OLTRE LIMITI.
“Ha raggiunto la ragguardevole eccedenza del 136,3% rispetto al numero regolamentare la presenza di detenuti nella Casa Circondariale “San Daniele” di Lanusei (Ogliastra). Sono infatti recluse nella struttura 45 persone, prevalentemente protette, a fronte di 33 posti letto regolamentari. Una situazione – purtroppo non unica – resa ancora più difficile dall’assenza di un Direttore in pianta stabile giacché il titolare Marco Porcu gestisce anche la Casa di Reclusione di Isili (111 detenuti per 154 posti), un incarico nel Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria e da alcune settimane la Casa Circondariale di Cagliari-Uta”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, sottolineando che “in Sardegna, con 5 Istituti oltre il limite regolamentare su 10, si sta configurando una condizione particolarmente difficile per l’aumento dei detenuti e le carenze degli organici e dei direttori. Attualmente in 5 strutture sono ristrette 1.507 persone su 2.145 e mancano i direttori titolari oltre che a Cagliari, a Oristano, Is Arenas e Tempio-Nuchis”.
“Un’altra eccedenza significativa +108,4% si registra – rileva Caligaris esaminando i dati del Ministero della Giustizia relativi al mese di gennaio 2017 – nella Casa di Reclusione “Paolo Pittalis” di Tempio Pausania-Nuchis. Sono infatti presenti 181 detenuti in Alta Sicurezza per 167 posti. Problematiche le presenze nell’Istituto “Ettore Scalas” di Cagliari (+103,7% ; 588 reclusi per 567 posti), nel “Giovanni Bacchiddu” di Sassari-Bancali (+101,4%; 430 per 424) e “Salvatore Soro” di Oristano-Massama (+ 101,1%; 263 per 260)”.
“Un quadro così poco edificante – conclude la presidente di SDR – non può lasciare indifferenti le Istituzioni regionali e locali anche perché una notevole fetta di reclusi ha problematiche psichiche e di dipendenze, talvolta con gravi episodi di autolesionismo e atti aggressivi verso gli operatori. Si ha l’impressione che molti dei detenuti precedentemente ospiti degli OPG siano stati inseriti nelle carceri con problematiche che gli Istituti non sembra possano affrontare”.
Cagliari, 6 febbraio 2017
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