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CARCERI: SDR, IN COSTANTE AUMENTO E OLTRE LIMITE REGOLAMENTARE NUMERO DETENUTI CAGLIARI-UTA

6 gennaio 2017 Nessun Commento

“I detenuti della Casa Circondariale di Cagliari-Uta continuano ad aumentare e hanno superato di gran lunga il numero regolamentare. La Casa Circondariale “Ettore Scalas” al 31 dicembre 2016, quando diversi ristretti erano peraltro in permesso per le festività natalizie, ha fatto registrare 582 presenze (18 donne) e 93 stranieri (15,9%) su 567 posti disponibili. La novità è rappresentata dalla presenza di una sezione destinata ai ristretti di Alta Sicurezza, arrivati tra novembre e dicembre. Invariato però è rimasto il numero degli Agenti (con una carenza di 55 unità) e ridotto quello degli Educatori, attualmente soltanto 7. Dati oggettivi sui quali occorre riflettere anche perché le presenze nel Penitenziario cagliaritano eccedendo la capienza regolamentare hanno determinato l’inserimento nelle celle, progettate per due posti letto, di un terzo e in alcune stanze del quarto letto”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, ricordando che “a poco più di due anni dal trasferimento da Buoncammino a Uta la nuova Casa Circondariale presenta ancora troppe carenze e non può garantire costantemente le finalità riabilitative previste dal dettato costituzionale e dall’ordinamento penitenziario”.
“Esaminando i dati diffusi dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, che fotografano la realtà detentiva al 31 dicembre 2016, non si può fare a meno di considerare – aggiunge Caligaris – la crescita esponenziale dei cittadini privati della libertà stranieri, prevalentemente extracomunitari. In Sardegna sono complessivamente 582 (oltre 1 su 4) su 2.137 reclusi. Il maggior numero 108 su 148 (72,9%) nella Casa di Reclusione all’aperto di Mamone-Onanì (Nuoro); 66 su 94 (70,2%) a Is Arenas; 40 su 113 a Isili (35,3%).
“Il carcere di Cagliari-Uta, come precedentemente Buoncammino, continua ad essere – sostiene la presidente di SDR – la cartina di tornasole del sistema detentivo in Sardegna. A preoccupare è l’altissimo numero di tossicodipendenti (40%) spesso con doppia diagnosi, anziani affetti da diverse patologie, infartuati e disabili. Relativamente ai numeri però si può affermare che la situazione è particolarmente delicata nelle due Case di Reclusione destinate ai detenuti in regime di alta sicurezza: Nuchis-Tempio (177 ristretti per 167 posti regolamentari) e Massama-Oristano (261 per 260). La situazione, peraltro al limite a Sassari (430 detenuti per 455 posti con 92 in regime di 41bis), è decisamente peggiorata nel San Daniele di Lanusei (48 presenti per 33 posti). Davanti a questo quadro occorre infine sottolineare la carenza di Direttori stabili che sono solo 5 per dieci Istituti. Del tutto assenti i Vice Direttori. Ciò significa che chi è in servizio copre non uno ma, come in questo periodo, anche tre Istituti. Così non si può andare avanti anche perché il carcere non può essere un contenitore del malessere sociale”.
Cagliari, 6 gennaio 2017

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