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CARCERI: SDR A MINISTRO ORLANDO “GRAVE SITUAZIONE ISTITUTI PENITENZIARI SARDEGNA PER CARENZA DIRETTORI E ORGANICI”

10 gennaio 2017 Nessun Commento

La realtà degli Istituti Penitenziari della Sardegna con le gravi carenze di Direttori, l’assenza di Vice Direttori e amministrativi nonché per l’insufficienza degli Agenti della Polizia Penitenziaria e degli Educatori è oggetto di una lettera aperta che Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, ha inviato lo scorso 4 gennaio, anche via email, al Guardasigilli Andrea Orlando, sollecitando un suo autorevole intervento.
“Attualmente per 10 Istituti, tre dei quali “Colonie Penali”, sono in organico – si legge nella missiva al Ministro della Giustizia – 5 direttori penitenziari sono effettivi e 2 in missione, ormai conclusa. La situazione in certi periodi, quando qualche titolare è assente per ferie e/o per malattia, risulta insostenibile in quanto costringe chi ricopre già un doppio o triplo incarico a spostarsi da una struttura all’altra senza soluzione di continuità e con degli oggettivi limiti nelle possibilità concrete di svolgere al meglio il proprio ruolo istituzionale. Nonostante sia stata apprezzata la decisione di attribuire la Direzione della Casa Circondariale di Nuoro e della Casa di Reclusione di Tempio Pausania ad altrettante responsabili con un incarico “a missione” per sei mesi, è evidente che il lavoro non può che limitarsi all’ordinario”.
“I detenuti, i diversi operatori penitenziari, comprese le associazioni di volontariato, aspirano – sottolinea Caligaris – a una costante gestione illuminata, garantista e aperta al reintegro sociale di chi vive in stato di detenzione. Esperienze passate e recenti si sono positivamente riverberate ma ora sono offuscate dalle condizioni di fatto. Una realtà così poco esaltante, aldilà degli sforzi di chi quotidianamente offre il proprio generoso contributo di dirigente, non giova al sistema penitenziario nel suo complesso e rende oltremodo difficile rispettare il dettato costituzionale garanzia dei diritti di chi è privato della libertà oltre che di chi lavora con passione e abnegazione”.
“E’ appena il caso di ricordare – è detto ancora nella missiva di SDR – che in Sardegna sono insufficienti anche gli Agenti della Polizia Penitenziaria, gli amministrativi nonché gli Educatori. Rileviamo, dai dati diffusi dal Ministero, che 4 strutture su 10 hanno superato il numero regolamentare di detenuti e che le Case di Reclusione all’aperto, nonostante i buoni propositi sono ancora sottoutilizzate. Siamo consapevoli dell’importante ruolo che Lei sta svolgendo per rafforzare il ricorso alle pene alternative ma in Sardegna ci sembra che occorra un impegno ancora più forte per evitare di considerarsi un “colonia” dove si possono trascorrere le vacanze ma dove non si vuole vivere”.
Cagliari, 10 gennaio 2017letterapersonale

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