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CARCERI: IL 2016 IN SARDEGNA UN ANNO CON TROPPE OMBRE

28 dicembre 2016 Nessun Commento

“Il 2016 sarà ricordato negli Istituti della Sardegna per le troppe ombre. Insufficienti i direttori che sono 7 per 10 Istituti – ma due di loro trascorrono nei Penitenziari di assegnazione in missione – soltanto qualche giorno nella settimana garantendo esclusivamente l’ordinario; assenti i Vice Direttori; inadeguati gli Agenti della Polizia Penitenziaria, con carenze che richiedono interventi immediati; amministrativi in numero irrisorio rispetto alle necessità delle diverse realtà nonché Educatori impossibilitati a svolgere il loro difficile compito per le carenze e le condizioni in cui operano, specialmente nei nuovi più grandi e complessi Istituti”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, con riferimento alla situazione nelle strutture penitenziarie isolane dove “le pecche limitano l’applicazione della legge sull’ordinamento penitenziario e il pieno rispetto del dettato costituzionale, determinando talvolta condizioni che favoriscono gravi o addirittura estremi atti di autolesionismo”.

“Molte speranze per far fronte alle oggettive carenze erano state riposte – sottolinea – nell’autorevole presenza nell’isola del nuovo Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria, dirigente generale del Ministero della Giustizia. Alla prova dei fatti però sembra che non possa annoverarsi finora tra quelli con il maggiore indice di attenzione verso le problematiche del personale e delle strutture. E’ infatti apparso a molti più preoccupato di applicare pedissequamente delle norme anziché verificare e provvedere alla soluzione razionale di problemi in una regione-discarica dove si moltiplicano nelle Case Circondariali i ristretti con alto indice di criminalità provenienti dalla Penisola e dove le Colonie penali all’aperto sono ancora quasi vuote. Basti pensare che i detenuti sardi sono complessivamente un migliaio mentre nelle strutture isolane sono rinchiuse 2.171 persone, oltre un quarto delle quali (535) sono straniere”.

“Davanti a condizioni di disagio come quelle di Mamone-Onanì (Nuoro) e Is Arenas (Oristano) dove le forti piogge provocano allagamenti e isolamento perfino con i telefoni. Dinnanzi alla difficoltà di gestire Istituti in cui oltre la metà dei ristretti è tossicodipendente. Considerando altresì che in Sardegna nei nuovi Istituti spesso l’acqua piovana non solo filtra ma addirittura cade dal soffitto costringendo gli operatori degli ultimi piani a utilizzare secchi per la raccolta. Apparirebbe più utile – rileva ancora la presidente di SDR – evitare di sospendere i distacchi di persone ammalate che abitano in località eccessivamente distanti dal luogo di lavoro. Così come sembrerebbe opportuno riconsiderare le condizioni di madri con bambini sotto i tre anni facendo prevalere il buon senso e valutando la possibilità di misure straordinarie. Potrebbe apparire assurdo infatti alleggerire del personale Istituti con detenuti oltre il limite regolamentare per inviarli in altri quasi vuoti, ciò vale anche per gli Educatori che per esempio si sono ridotti di diverse unità nella Casa Circondariale cagliaritana provocando gravissime difficoltà nell’organizzazione di attività trattamentali. Chissà se le Festività Natalizie – conclude Caligaris – porteranno a una rivalutazione delle situazioni. Altrimenti si rischia di sostenere che si stava davvero meglio quando si stava peggio e rivolgere un nuovo appello al Ministro Andrea Orlando affinché in Sardegna vengano garantiti in numero adeguato innanzitutto Direttori e Vice ma escludendo però l’impiego del part-time.

Cagliari, 23 dicembre 2016

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