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CARCERI: NUOVA DENUNCIA SINDACATI AGENTI SU CARENZA ORGANICI

21 ottobre 2016 Nessun Commento

“Nel personale della Polizia Penitenziaria in servizio in Sardegna mancano complessivamente 661 operatori, di cui 200 sottufficiali, su una pianta organica prevista di 1834 agenti. Una situazione che desta viva preoccupazione per la sicurezza dei ristretti oltre che per le condizioni di lavoro degli Agenti”. Lo rivela, ancora una volta, una lettera-denuncia che alcune organizzazioni sindacali,  primo firmatario il Sinappe, hanno inviato al Provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Maurizio Veneziano, e per conoscenza al Capo del DAP Santi Consolo, lamentando l’assenza di iniziative da parte del Dipartimento per sopperire ai gravissimi disagi.

“Per far fronte alle molteplici incombenze, in molti istituti – si legge tra l’altro nel documento – il personale che ha concluso il turno di lavoro rimane in servizio 3 ore in più rispetto al previsto, mentre chi inizia deve anticipare di 3 ore, il turno. Questa situazione genera nei poliziotti notevole malcontento e frustrazione in quanto non si tratta di eccezioni, ma di una regola fissa”.

“Nella lettera-denuncia, i sindacati richiamano l’attenzione sulle situazioni particolarmente difficili di Oristano-Massama e Tempio-Nuchis. Si tratta – osserva Caligaris – delle Case di Reclusione, destinate in modo quasi esclusivo a detenuti in regime di Alta Sicurezza, dove, a fronte di presenze di ristretti oltre il limite regolamentare, la carenza degli organici è rispettivamente di 77 e 66 unità. Benché meno critica, anche per il numero ancora contenuto di reclusi, non è ideale il numero di Agenti nelle Colonie Penali di Isili, Is Arenas e Mamone dove mancano nell’ordine 21, 22 e 48 unità. Nella Casa Circondariale di Cagliari-Uta, mancano 160 agenti e a Badu ‘e Carros 63, occorre anche in questo caso ricordare la presenza di sezioni di Alta Sicurezza. Il record negativo è tuttavia di Sassari-Bancali con 189 Agenti in meno rispetto all’organico previsto”.

“La presa di posizione dei Sindacati Penitenziari – sottolinea la presidente di SDR – è un’ulteriore conferma della considerazione in cui viene tenuta la Sardegna a livello nazionale. E’ evidente infatti che le nuove strutture penitenziarie sono state costruite esclusivamente per ridurre la pressione nelle altre regioni e per dare all’isola il primato di detenuti extraregionali in regime di Alta Sicurezza e addirittura in 41bis. L’immagine che ne deriva è ancora quella di una colonia in cui riversare le problematiche più fastidiose”.

La nuova denuncia, con richiesta d’incontro con il Provveditore e di iniziative opportune, si aggiunge a quella avviata dalla segreteria della Uil Polizia Penitenziaria che ha calendarizzato una serie di iniziative di protesta per ottenere atti concreti. Un sit-in è in programma martedì 25 ottobre davanti alla Prefettura di Cagliari.

 

Cagliari, 21 ottobre 2016

 

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