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CARCERE CAGLIARI-UTA: NUOVAMENTE IN OSPEDALE NONNA DETENUTA 83 ANNI

10 agosto 2016 Nessun Commento

“Le precarie condizioni di salute di Stefanina Malu, 83 anni, non hanno lasciato indifferenti gli Infermieri e i Medici della Casa Circondariale di Cagliari-Uta che hanno segnalato la circostanza al Magistrato di Sorveglianza ottenendo l’immediato ricovero dell’anziana donna nell’Ospedale San Giovanni di Dio. Un gesto umanitario verso una persona non più autosufficiente che non può stare in un letto del carcere”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, che ha appreso dalla figlia del nuovo ricovero della “nonnina” dei Penitenziari italiani.

“Stefanina Malu – ha precisato Antonio Piras responsabile dell’area sanitaria della Casa Circondariale – presentava un quadro clinico tutt’altro che stabile. Era stata sistemata in una cella dove era stato trasportato un letto medicale dal Centro Clinico. Il Medico che l’ha visitata ha riscontrato una condizione non compatibile con la detenzione fornendo in una relazione lo stato di precarietà. Si tratta di una donna con problemi cardiocircolatori, non autosufficiente, con una semiparesi. Il ricovero è stato indispensabile”.

“Stefanina Malu – ricorda la presidente di SDR – era tornata dietro le sbarre lo scorso 1 agosto, dopo un lungo ricovero ospedaliero dapprima in due nosocomi pubblici e ultimamente in una Clinica privata. Inspiegabili le sue dimissioni dalla Casa di Cura. Le sue condizioni avevano destato viva preoccupazione giacché nella sezione femminile del carcere non ci sono stabilmente né un medico né un’infermiera. In stato di semi incoscienza veniva accudita costantemente da una compagna di cella e dalle Agenti della Polizia Penitenziaria sensibili e preparate. Il Tribunale di Sorveglianza in programma il 18 agosto dovrà esaminare il caso”.

“Da quando è in ospedale – ha detto la figlia Angela Floris – ha ripreso a nutrirsi in modo regolare. Me ne occupo io quotidianamente. Mia madre potrebbe vivere nella mia casa. La speranza è che in considerazione dello stato di salute possano concederle i domiciliari affinché possa essere accudita costantemente”.

 

Cagliari, 10 agosto 2016

 

 

 

 

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