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FORTI EMOZIONI DA “CENT’ANNI DI MEMORIA” DI MARIO TRUDU

27 giugno 2016 Nessun Commento

“L’infanzia, l’adolescenza e la giovinezza in terra d’Ogliastra negli anni Sessanta ricostruite da chi è stato sottratto al loro ordinario svolgersi nel tempo. Un racconto che diventa carico di emozioni per le presenze vivaci di figure ormai scomparse e per le sensazioni vissute dal narratore capace di unire realtà e fantasia in una felice sintesi. Quella che Mario Trudu, ergastolano da 37 anni, regala ai lettori con “Cent’anni di memoria”, è la ricostruzione del suo mondo, del suo paese Arzana, delle famiglie come la sua, dei suoi grandi vecchi. Un lavoro certosino, impreziosito da poesie, disegni, mappe e ricostruzione di giochi antichi e giocattoli tradizionali, che illustra con precisione fotografica il passato senza trascurare riflessioni e pensieri sull’oggi. Una pubblicazione che merita di essere apprezzata anche dagli alunni della Scuola Primaria di Arzana per conoscere qualche inedito tratto della storia della comunità del paese sardo con il più alto indice di centenari”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, che ha partecipato a Nuoro nella Biblioteca dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE), alla presentazione della pubblicazione, edita da Stampa Alternativa. Inserito negli appuntamenti del Festival Entula promosso dall’associazione culturale “Liberos”, l’appuntamento ha visto la partecipazione di un folto pubblico. Dopo i saluti di Pierfranco Fadda, responsabile di “Liberos”, sono intervenuti Natalino Piras, autore della prefazione, Francesca De Carolis, giornalista, curatrice della pubblicazione che svolge costanti colloqui con Mario Trudu, e l’avv. Monica Murru, del Foro di Nuoro.

“Questo libro – ha sottolineato, tra l’altro, Natalino Piras – racconta con occhi da bambino l’infanzia contadina e pastorale di Mario Trudu. Gli occhi da bambino sono quelli di un ergastolano, fine pena mai, capaci di immettere il remoto dentro una più vasta latitudine. Tale l’effetto che questa narrazione suscita nel lettore. Il racconto procede per intersechi, per flashback, per catalogazioni di tempi, luoghi, spazi. Il paese dell’infanzia diventa così il proprio mondo, dove altri si riconoscono. Anch’io so cosa significa l’incanto delle stagioni, il rosseggiare de sa mela de lidone, le bacche del corbezzolo, in autunno. Parlo sardo-italiano come Trudu pure se la variante arzanese dà più sul campidanese del mio bittese-logudorese. Quante infanzie contadine e pastorali in questo libro, quanta capacità di narrazione della storia dei poveri e dei dimenticati. Il racconto di Trudu è rivelatore di umanità”.

“Quando si incontra qualcuno in carcere, difficile che poi la tua vita – ha evidenziato Francesca De Carolis – scorra come prima. Quando poi quel qualcuno ha trascorso quasi tutta la sua, di vita, dentro quattro mura, e in regime di Alta Sicurezza, e per di più con una pena che non finirà mai, quando conosci di cosa è fatto il cammino del suo tempo, e chi non è entrato in un carcere non può immaginare, allora è davvero difficile, anche solo per poco, scrollarsene di dosso il pensiero. Così ho continuato a seguire la vita prigioniera di Mario Trudu, mese dopo mese, prendendo ogni volta che è stato possibile la via che porta al carcere di San Gimignano. Dopo 37 anni di carcerazione per il nostro sistema giudiziario Mario Trudu, che in carcere è entrato giovane, ha trascorso la maturità, e ora sempre lì si avvia alla vecchiaia, è ancora l’uomo del sequestro di oltre sette lustri fa”.

Ad illustrare la norma giuridica dell’ergastolo ostativo (‘l’ergastolo nell’ergastolo’) è stato l’avv. Monica Murru. “E’ una condizione che secondo il legislatore esclude – ha precisato Murru – qualunque beneficio a meno che non ci sia da parte del colpevole una collaborazione in grado di fornire alle forze dell’ordine elementi per individuare altri responsabili del reato. Una possibilità impraticabile nei casi in cui il fatto criminoso risalga a tempi lontanissimi e/o quando il processo si è concluso con l’individuazione dei componenti dell’organizzazione. Esiste tuttavia qualche percorso per permettere a un ergastolano come Mario Trudu di poter fruire dell’opportunità di partecipare a un incontro pubblico per la presentazione dei suoi libri. E’ la strada della giustizia riparativa a cui stiamo lavorando con la Magistratura di Sorveglianza. Trudu si trova attualmente nel carcere di Oristano-Massama e nutriamo la speranza che nei prossimi mesi possa almeno per qualche ora rivedere quei luoghi dell’infanzia e quelle persone – ha concluso – che ha descritto in “Cent’anni di memoria”. Ciò significherebbe non contravvenire alla norma ma trovare un’occasione per ristabilire una positiva relazione con la comunità d’origine da cui si è staccato in modo violento 37 anni fa”.

Nato a Arzana nel 1950, Mario Trudu nel 1979 viene arrestato con l’accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione. Condannato per un delitto del quale da sempre si dichiara innocente, durante una breve latitanza è responsabile del sequestro dell’ing. Gazzotti. Condannato all’ergastolo ostativo, mentre è ristretto a Spoleto si diploma all’Istituto d’Arte. Attualmente si trova a Massama per poter effettuare colloqui con una sorella in gravi condizioni di salute.

Cagliari, 27 giugno 2016

 

 

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