CARCERI: DISAGI A CAGLIARI-UTA PER RIDOTTA DISPONIBILITA’ FARMACI
“Nella Casa Circondariale di Cagliari-Uta si stanno verificando forti disagi a causa della ridotta disponibilità di farmaci, soprattutto gli antiretrovirali, gli antipsicotici, ansiolitici e antidepressivi. La questione è particolarmente delicata in quanto condiziona fortemente il controllo dei disturbi attraverso le terapie”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, facendo osservare che “la problematica preoccupa i detenuti, i familiari e i medici del carcere”.
“Le questioni relative alla distribuzione e all’uso dei farmaci – sottolinea Caligaris – investono principalmente figure di alta specializzazione. E’ infatti auspicabile che a gestire le quantità e le qualità dei prodotti di cura sia un farmacista in grado di valutare anche il margine per utilizzare eventualmente i cosiddetti “generici” in sostituzione di quelli più diffusi e noti. Nel caso di pazienti psicopatici o affetti da epatiti o immunodeficienze i farmaci però sono specifici”.
“Occorre infine ricordare che la condizione di perdita della libertà – conclude la presidente di SDR – non comporta la cessazione del diritto alla salute e alla cura. La vita dentro una struttura chiusa anzi accentua il malessere della persona. La situazione tende infine a peggiorare con l’invecchiamento. I detenuti malati insomma sono pazienti a tutti gli effetti e la responsabilità della loro condizione è in capo alla Azienda Sanitaria Locale di riferimento. Per quanto riguarda Cagliari-Uta quindi la ASL n. 8 e nello specifico la Farmacia Territoriale. La presenza nel Villaggio Penitenziario di quasi 580 detenuti richiede quindi un’attenzione particolare anche per evitare che venga meno il rapporto di fiducia tra medico e paziente”.
Cagliari, 16 febbraio 2016
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