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CARCERI: DETENUTO ORISTANO-MASSAMA RIFIUTA FARMACI E CIBO PER PROTESTA

13 gennaio 2016 Nessun Commento

“Un detenuto del carcere di Massama-Oristano da lunedì rifiuta la terapia farmacologica e il cibo per protestare contro la mancata consegna del computer e della stampante che utilizzava nella Casa Circondariale di Nuoro fino al 25 agosto scorso, quando è stato trasferito. L’uomo, Domenico Papalia, 71 anni, di Platì, ergastolano, in regime di AS1, è iscritto alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Ateneo di Pisa ma lamenta di non poter esercitare il diritto allo studio”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, sottolineando che “cinque mesi per verificare l’idoneità di un computer e di una stampante alle norme penitenziarie appaiono un tempo oggettivamente inconsueto, soprattutto per chi ha intrapreso un corso di studi e intende completarlo”.

“In una lettera inviata al Direttore della Casa di Reclusione di Oristano Pierluigi Farci e per conoscenza, tra gli altri, al Magistrato di Sorveglianza, al Ministro Orlando, al DAP nonché al Procuratore della Repubblica, nell’annunciare lo sciopero della fame, l’uomo dopo aver spiegato le ragioni del gesto, ricorda che continua a pagare le tasse universitarie – evidenzia Caligaris – senza però poter portare avanti gli studi in quanto il materiale didattico è memorizzato nel computer e pertanto inutilizzabile. Chiede inoltre che venga valutata l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio”.

“Il 25 agosto 2015 – ha scritto Papalia – sono stato trasferito dalla Casa Circondariale di Nuoro alla Casa di Reclusione di Massama-Oristano. Giunto nell’attuale sede mi è stato trattenuto il computer personale il cui utilizzo mi era stato autorizzato da circa 13 anni e già privato dei collegamenti ed accessori non consentiti. A tutt’oggi sono trascorsi quasi cinque mesi attendo che mi venga consegnato il computer. Pago regolarmente le tasse universitarie a Pisa ma non posso studiare senza il materiale didattico”.

“L’uso dei computer per finalità di studio – ricorda Caligaris – è ammesso dal regolamento penitenziario e nel carcere oristanese viene utilizzato da molti cittadini privati della libertà. E’ ammissibile che prima della consegna, anche quando si tratta di un trasferimento da un Istituto ad un altro, possa essere sottoposto a controllo. Considerato l’ampio arco di tempo trascorso, occorre tuttavia verificare se non ci sia stato qualche contrattempo che abbia impedito la consegna al detenuto del computer. L’uomo peraltro 18 mesi orsono in seguito a un reclamo all’Ufficio di Sorveglianza di Nuoro in merito alla stampante ne aveva ottenuto l’uso almeno bisettimanale dal Magistrato per poter ottemperare alle sue esigenze di studio e per la stesura di un libro autobiografico. L’auspicio – conclude – è che al più presto si verifichino eventuali problematiche e si permetta al cittadino privato della libertà di proseguire nel suo impegno riabilitativo”.

Cagliari, 12 gennaio 2016

 

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