PROFESSIONE: GIORNALISTA IL “PEZZO” DI ROBERTA SECCI PUBBLICATO DA “LA NUOVA SARDEGNA”
Cagliari, ricordo di Gianni Massa “anima”
dell’agenzia Italia di Roberta Secci
Nel giorno del suo 80esimo compleanno colleghi e amici del giornalista scomparso nel 2014 hanno ripercorso le tappe di una lunga carriera dedicata all’informazione
CAGLIARI. Alle conferenze stampa la prima domanda era sempre la sua. Chiedeva, incalzava, Gianni Massa, che oggi 16 dicembre 2015 avrebbe compiuto 80 anni e che dal 1961 per metà della sua vita ha animato e retto la redazione dell’Agi di Cagliari sino alla pensione, a fine 2001. I suoi amici e colleghi stasera, fra i quali il vice caporedattore della Tgr Rai Sardegna Flavia Corda, ne hanno ripercorso l’intenso impegno sul lavoro e civile. Ma non è stato solo un amarcord l’incontro «Professione: giornalista… In ricordo di Gianni Massa», organizzato a Cagliari alla Fondazione Banco di Sardegna dall’associazione «Socialismo Diritti e riforme» di cui è stato socio fondatore e segretario fino alla sua morte, il 10 aprile scorso dopo una lunga malattia.
Massa è stato uno dei protagonisti della storia del giornalismo in Sardegna. Non solo aveva «inventato» con l’Agi, nei primi anni ’70, il primo notiziario regionale, come ricordato dal suo amico ed ex «rivale» dell’Ansa Gianni De Candia, ma anche cofondato il mensile «Il Messaggero Sardo», primo strumento d’informazione per gli emigrati fuori dall’isola per il quale in 37 anni hanno lavorato ben 800 giornalisti sardi, oltre che per l’impegno nell’Ordine professionale e nell’Associazione della stampa della Sardegna.
Nel 2013 Massa era stato insignito della medaglia d’oro commemorativa per i 50 anni dell’Ordine regionale dei giornalisti. «Ha sempre difeso i più deboli, a cominciare dai colleghi più giovani», ha ricordato Mauro Manunza, per 15 anni presidente dell’Ordine in Sardegna.
Correttore di bozze a 17 anni, a 20 anni era diventato direttore del «Corriere di Tripoli». Cinque anni più tardi Massa era arrivato a Roma, dov’era stato assunto all’Agi, che l’aveva poi destinato alla Sardegna come redattore capo. Sposato con Anna Grivel, assieme al collega e cognato Gigi Grivel, aveva consolidato la presenza dell’Agi in Sardegna, rendendola sempre più autorevole e un fondamentale punto di riferimento dell’informazione nell’isola. Lo contraddistinguevano «rigore e tempestività, l’esigenza di rendere le notizie semplici e accessibili a tutti», come sottolineato da Vanna Fenu di Radio Cuore Oristano, di cui Gianni Massa aveva diretto il notiziario.
Arrestato due volte per non aver rivelato la fonte confidenziale dell’informazione, Massa è stato recluso nel carcere di Buoncammino nel 1981 per 16 ore. È stato anche il primo presidente del Corerat Sardegna, organo di consulenza del Consiglio regionale prima della legge istitutiva del Corecom, come ricordato dall’attuale presidente, Mario Cabasino.
Dopo essere andato in pensione, dal 2002, ha deciso di dedicarsi alla tutela dei detenuti, degli ammalati e dei diritti civili, attraverso l’associazione onlus «Socialismo, Diritti, Riforme», presieduta da Maria Grazia Caligaris, amica e storica collaboratrice di Massa, che stasera ne ha tracciato un profilo «familiare», ben oltre gli «scoop» del giornalista all’epoca delle telescriventi e delle notizie trasmesse in redazione dai cronisti che telefonavano dalla cabina a gettoni. Ma anche nell’era del web – secondo i colleghi e amici – Massa, che aveva anche un profilo Fb, non si sarebbe tirato indietro.
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