ENERGIA: TERNA DEVE RISPETTARE IL TERRITORIO. LA SARDEGNA NON E’ UNA COLONIA DA SFRUTTARE di Maurizio Ciotola
Terna spa è una società controllata dallo Stato, che ha in concessione la gestione della rete elettrica nazionale, per il cui, indispensabile servizio è remunerata dietro imposizione dello Stato medesimo.
Quota che gli utenti elettrici, attraverso il pagamento della “bolletta”, corrispondono come servizio aggiuntivo, nella maggior parte dei casi in proporzione nettamente superiore agli oneri di effettivo consumo energetico.
Tale remunerazione è definita dalla quantità di energia elettrica transitante sulla rete di trasmissione medesima; quanto è maggiore tale transito, maggiore sarà la remunerazione per Terna.
In Sardegna, la produzione che eccede il consumo isolano è esportata oltre Tirreno attraverso cavi sottomarini.
E’ altrettanto evidente però che, questo enorme transito frutto di una grande eccedenza di produzione rispetto al fabbisogno Isolano, sembra lasciare ben poco nell’Isola.
In Sardegna, Terna, oggi si preoccupa di mantenere in vita le sole attività di “mantenimento” della rete esistente, allo scopo di garantire la sicurezza, ma anche, evidentemente, la propria ricca remunerazione.
Sfugge il perché questa società, da cui sarebbe auspicabile sapere a quanto ammonta tale remunerazione, derivante dai transiti nell’Isola e dall’Isola, intenda privare la Sardegna del suo centro di controllo regionale. Privazione che, determinerebbe la perdita di attività condivise, ad altissimo valore aggiunto, per allocarle altrove sul territorio nazionale e nello specifico, in territori storicamente più ricchi di quello Isolano, ponendo in atto una vera e propria depauperazione del territorio.
Certo è che la futura nascita della commissione regionale per l’energia, in questo caso perderebbe un ulteriore e centrale interlocutore, accettando nei fatti una posizione di “subalternità”, sicuramente congeniale all’azienda medesima, ma non alla Regione Sarda. L’energia prodotta in loco, non può e non deve esser ricchezza sottratta al territorio, che per l’ennesima volta subisce uno sfruttamento senza godere dei vantaggi economici, professionali e sociali.
In Sardegna non possono esistere solo strutture e uomini con cui mantenere operativamente in vita i “ponti”, che consentono questo sfruttamento, ma strutture ed uomini capaci di gestire e sviluppare la rete elettrica a garanzia della sicurezza dell’Isola, primo punto del mandato di Terna.
Perché se è vero che, Terna spa è autonoma nella gestione del suo operato, è pur vero che essa è controllata dallo Stato Italiano, di cui siamo indubbia ed evidente parte.
maurizio ciotola
cagliari, 6 novembre 2015
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