CARCERI: DOMANI IN ANTEPRIMA A CAGLIARI “SENSI RISTRETTI” LIBRO EX DETENUTO SU 14 ANNI DIETRO SBARRE
“Sensi Ristretti. Se l’orizzonte è il muro di una prigione”, pubblicato gratuitamente da EDES, Editrice Democratica Sarda, è il titolo del libro che descrive l’esperienza dietro le sbarre di un ex detenuto durata 14 anni. Il volume scritto da Federico Caputo, sassarese d’adozione, sarà presentato a Cagliari domani pomeriggio (venerdì 13 novembre) alle ore 16.30 nella Sala Biblioteca dell’Ordine degli Avvocati, al quarto piano dell’ala nuova del Palazzo di Giustizia, in piazza Repubblica.
Organizzato da “Socialismo Diritti Riforme”, dalla sezione cagliaritana dell’Associazione Nazionale Forense e dall’EDES, l’appuntamento, alla presenza dell’autore, offrirà l’occasione per conoscere in modo più diretto la realtà di Istituti come Genova Marassi, Napoli Secondigliano, Roma Rebibbia ma anche Ferrara, Trento, Sassari e Alghero. Strutture vicine e lontane che seppure affidate alla responsabilità di Direttori con differenti sensibilità sembrano spesso rispondere ad una finalità lontana da quella del reinserimento sociale di chi ha commesso un reato. Emergono situazioni non rispondenti al principio dell’umanità della pena e privazioni non previste dalla sentenza di condanna.
Articolato in tre sezioni principali, che corrispondono ai cancelli di accesso alla struttura detentiva, il libro, che si avvale della postfazione del docente dell’Università di Sassari Gianfranco Nuvoli, mette l’accento sulle modalità attraverso le quali si sostanzia l’espiazione della pena, a partire dalla burocrazia fino alla negazione degli affetti.
Interverranno all’incontro con l’autore, Francesco Mulas, segretario dirigente della sezione di Cagliari dell’ANF, Rina Salis Toxiri, psicologa, e il giornalista-editore Alberto Pinna. Coordina il dibattito Maria Grazia Caligaris, presidente associazione SDR.
Con preghiera di diffusione, pubblicazione e/o lettura durante i notiziari radiotelevisivi.
Si ricorda che le eventuali riprese televisive all’interno del Palazzo di Giustizia devono essere autorizzate dalla Procura Generale alla quale occorre rivolgersi
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