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CARCERI: IN SARDEGNA 1446 DETENUTI SU 1996 IN 5 ISTITUTI PENITENZIARI SU 10. 3 SOVRAFFOLLATI. COLONIE PENALI SOLO AL 43,5%

4 settembre 2015 Nessun Commento

“Su 1996 detenuti presenti in Sardegna, 1456 sono concentrati in 5 Istituti; 315 sono suddivisi nelle tre colonie penali, 225 tra Badu ‘e Carros e Alghero. Nonostante i 2730 posti regolamentari, tre strutture penitenziarie su 10 sono sovraffollate e due al limite della capienza, mentre le Case di Reclusione all’aperto, con 723 posti disponibili, sono occupate solo per il 43,56%. E’ evidente che c’è qualcosa che non funziona”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, con riferimento ai dati diffusi dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che fotografano la realtà isolana al 31 agosto scorso.

“Nel mese appena trascorso nell’isola 3 Istituti su 10 hanno registrato la presenza di ristretti oltre la capienza regolamentare. In maggiore sofferenza – sottolinea Caligaris – le strutture di Tempio (181 reclusi per 167 posti) e Oristano (274 per 266), due realtà destinate alla detenzione in regime di Alta Sicurezza e/o con condannati all’ergastolo ai quali peraltro non è garantita la cella singola. Situazione stabile con sovraffollamento seppur contenuto a Lanusei dove sono reclusi 38 sex offender per 33 posti regolamentari. Al limite invece la situazione a Sassari-Bancali con 414 cittadini privati della libertà su 455 posti-letto (compresi i 92 del regime al 41bis non ancora del tutto occupati essendoci attualmente circa 70 ristretti) e a Cagliari-Uta dove 549 reclusi, molti dei quali con problematiche legate alla tossicodipendenza e/o in doppia diagnosi, convivono in 649 posti, compresi però i 92 del Padiglione del 41bis chiuso perché non sono stati portati a termine i lavori in seguito al fallimento di “Opere Pubbliche”. E mentre le mega-strutture continuano a crescere nei numeri, con difficoltà gestionali per Direttori con doppi e tripli incarichi, per gli Agenti Penitenziari e per gli operatori, le Colonie Penali non vengono utilizzate pienamente e rischiano di decadere. I progetti di valorizzazione richiedono investimenti e attenzione altrimenti figurano specchietti per allodole”.

“L’immagine di una Sardegna detentiva senza problemi di sovraffollamento è quindi del tutto fuorviante e non corrisponde alla realtà. Il Ministero della Giustizia – evidenzia la presidente di SDR – non può ignorare che a Mamone con 392 posti sono presenti solo 148 detenuti-lavoratori, a Isili per 176 sono impegnati solo 90 e ad Arbus con 155 possibilità di accogliere reclusi ce ne siano 77. Né può dimenticare che nell’isola mancano Direttori e Vice Direttori con la conseguenza che chi ha la responsabilità di un Istituto con il 41bis non può curare una Colonia e chi gestisce un Penitenziario di Alta Sicurezza a Tempio non può essere costantemente a Nuoro”.

“L’auspicio è che il nuovo Provveditore regionale Enrico Sbriglia, per quanto di competenza, possa rappresentare la difficoltà oggettiva in cui il sistema isolano si trova anche per le distanze e la viabilità. Il recupero dei detenuti e la risocializzazione possono avvantaggiarsi attraverso l’agricoltura e la pastorizia praticate nelle Colonie Penali. Una riflessione su questo – conclude Caligaris – non guasterebbe e dovrebbe interessare anche il Consiglio regionale, altrimenti meglio chiudere i battenti e restituire i terreni alle amministrazioni locali che se non altro potrebbero utilizzare le aree di pregio naturalistico a fini produttivi e turistici”.

 

Cagliari, 4 settembre 2015

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