CARCERI: BRACCIALETTO ELETTRONICO NON E’ PIU’ CONDITIO SINE QUA NON PER DOMICILIARI
“Il detenuto Biagio Mellino, come sostiene l’avv. Pasqualino Federici, può accedere direttamente ai domiciliari anche se non è disponibile il braccialetto elettronico. Non è più infatti conditio sine qua non”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” con riferimento al caso del cittadino privato della libertà costretto a restare dietro le sbarre per la mancata disponibilità del dispositivo di controllo. “La recente sentenza della Cassazione parla chiaro. La mancanza di braccialetti, per insufficiente disponibilità di fondi da parte della pubblica amministrazione, non può ricadere sul cittadino e la misura meno afflittiva può essere eseguita a prescindere dal mezzo tecnico di controllo”.
“E’ evidente dunque – sottolinea Caligaris – che il caso del detenuto Mellino deve essere immediatamente risolto. La sentenza del Supremo Collegio però apre non solo la strada a numerosi domiciliari finora rimasti sulla carta, ma pone una questione di fondo. Se il braccialetto non è fondamentale per accedere alla misura, a che cosa è valso promuovere un accordo con Telecom che comporta peraltro sopralluogo tecnico, tempi di attivazione, controlli e notevoli oneri finanziari? Oltre alle cause per ingiusta detenzione che potrebbero fioccare, c’è – conclude la presidente di SDR – anche una questione di sperpero di denaro pubblico sulla quale riflettere e approfondire”.
Cagliari, 29 agosto 2015
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