CARCERI: CON “CAREZZE DI SANGUE” NUOVO APPUNTAMENTO “LETTURE CALDISSIME” IN CASA CIRCONDARIALE CAGLIARI-UTA
“Carezze di sangue” di Maria Francesca Chiappe è il libro che offrirà gli spunti di riflessione nel terzo degli incontri di “Letture caldissime”, domani giovedì 30 luglio ore 9.30, organizzato dall’associazione “Socialismo Diritti Riforme” in collaborazione con l’Area Educativa della Casa Circondariale di Cagliari-Uta. A caratterizzare il precedente dibattito, animato dalla giornalista RAI Flavia Corda a partire da “Fuori dalla Gabbia” di Cristiano Scardella, è stata la ricostruzione della tragica vicenda di Aldo Scardella, il giovane cagliaritano trovato impiccato in cella nel carcere di Buoncammino nel 1986, dopo 185 giorni di isolamento patiti da innocente. Una rievocazione a cui ha contribuito, oltre al fratello autore del libro, Tatjana Goex, co-redattrice del volume.
Una storia che ha permesso di ricordare il clima culturale e sociale degli anni Ottanta nella città capoluogo di regione, le differenti norme di procedura penale con un uso talvolta troppo ‘facile’ della custodia cautelare. Si è però anche parlato dei suicidi dietro le sbarre, che hanno raggiunto ancora una volta in Italia numeri ragguardevoli (24 al 20 luglio 2015; 869 dal 2000), degli atti di autolesionismo (7mila nel 2014) e delle carenze di organico tra le fila degli Agenti della Polizia Penitenziaria, degli Educatori e perfino dei Magistrati di Sorveglianza.
L’attenzione si è poi incentrata sulla recente riforma della carcerazione preventiva e sulla legge in vigore da circa un anno che ha introdotto la messa alla prova per gli adulti. Ad illustrare la nuova normativa è stata Carla Barontini, responsabile dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Oristano. Una misura che in Sardegna, nonostante le carenze di organico negli UEPE, ha fatto registrare 875 richieste delle quali 299 in esecuzione mentre finora ne hanno usufruito 367 persone. Nel ricco e articolato dibattito, a cui ha partecipato Claudio Massa, responsabile dell’Area Educativa dell’Istituto, ci sono state significative testimonianze dei detenuti presenti. Dal confronto è emersa l’esigenza di costruire un percorso di collaborazione tra i cittadini privati della libertà e l’organizzazione interna della Casa Circondariale nell’ottica di raccogliere le esigenze di chi sconta la pena, dei familiari dei ristretti e di chi opera per la risocializzazione e la sicurezza. L’operosità e l’assunzione di responsabilità da parte dei detenuti nonché la condivisone delle misure di convivenza nel rispetto dei ruoli di ciascuno sono state poste come primo obiettivo affinché, concluso il periodo di perdita della libertà, chi ha scontato la pena possa ritornare ad essere un cittadino senza aggettivi. Alla presidente di SDR Maria Grazia Caligaris le conclusioni di un incontro che ha offerto interessanti riflessioni non solo per chi è detenuto ma anche per chi lavora e per chi opera come volontario nella Casa Circondariale di Cagliari dove, accanto alle numerose criticità, a partire dalla dislocazione dell’Istituto, si intravede una forte volontà di individuare una strada per rendere la permanenza in carcere un’occasione di crescita culturale e umana.
Cagliari, 29 luglio 2015
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