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CARCERI: INDAGINE POSTE ITALIANE SU RITARDI CORRISPONDENZA CAGLIARI-UTA

6 maggio 2015 Nessun Commento

“Non è caduta nel vuoto la nota di SDR sui ritardi nella ricezione della corrispondenza segnalata da detenuti e familiari relativamente ai ristretti della Casa Circondariale di Cagliari-Uta. Poste Italiane ha infatti promosso un monitoraggio per verificare la fondatezza della informazione e gli eventuali disservizi. Una risposta significativa per chi ripone nella corrispondenza uno strumento di relazione affettiva, spesso l’unico, per mantenere i rapporti con familiari e amici e una modalità per mantenere viva la comunicazione sociale nella prospettiva del reinserimento”. Lo rende noto Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” che nei giorni scorsi si era fatta carico di rappresentare la problematica.

“L’associazione – osserva Caligaris esprimendo apprezzamento e soddisfazione per l’accoglimento della segnalazione – ha ricevuto rassicurazioni dall’Azienda attraverso un comunicato con cui vengono illustrate le modalità con le quali viene garantito il servizio. Un’attenzione che testimonia la volontà di offrire a chi è privato della libertà la certezza di un diritto. L’auspicio è quello di una sempre maggiore collaborazione tra le Istituzioni con il coinvolgimento dei cittadini per garantire efficienza e trasparenza”.

Dalla nota recapitata all’associazione emerge che “il servizio di recapito viene assicurato giornalmente dal lunedì al venerdì, senza eccezioni, anche in caso di improvvisa assenza del portalettere titolare”. “Dalle indagini per risalire ai motivi dei segnalati ritardi – si legge nel documento di Poste Italiane – è emerso che il 90% della corrispondenza viene consegnata il giorno successivo a quello di impostazione, il 4% due giorni dopo quello di impostazione e il 6% nei giorni successivi. L’analisi, focalizzata sulle cause dei ritardi nella consegna di questi ultimi oggetti, ha permesso di verificare, anche visivamente, che questi invii sono stati indirizzati in maniera irregolare. Nello specifico: in alcuni casi l’indirizzo è stato posizionato quasi sopra lo spazio riservato all’affrancatura, in altri casi era pressoché illeggibile, in altri ancora era per metà occultato da adesivi e/o disegni. La lavorazione della corrispondenza è totalmente automatizzata e, grazie impianti di ultima generazione, è un lettore ottico che legge l’indirizzo negli invii e li veicola direttamente nella zona del portalettere. Quando nel circuito di lavorazione vengono inseriti invii indirizzati in modo irregolare – precisa ancora l’Azienda – possono verificarsi due ipotesi: l’invio viene scartato e lavorato manualmente, accumulando talvolta un giorno di ritardo, o può essere letto erroneamente e veicolato anche in altre regioni. In questo caso il ritardo accumulato può essere maggiore. Poste Italiane sta valutando la possibilità di incontrare il direttore dell’Istituto di Pena e, insieme, valutare il mezzo più idoneo per informare i detenuti ed invitarli a prestare la propria collaborazione per poter offrire un servizio migliore”.

Con riferimento alla consegna dei pacchi ai detenuti, Poste Italiane e Ministero della Giustizia, Dipartimento per l’Amministrazione Penitenziaria nel 2008 hanno sottoscritto un apposito protocollo. La normativa prevede che i pacchi diretti agli ospiti di Uta vengano depositati presso l’ufficio postale di Uta che, una volta presi in carico i pacchi, provvede nella stessa giornata ad inviare un fax all’Istituto di Pena nel quale vengono analiticamente indicati gli estremi dei pacchi giacenti e i nominativi dei destinatari. La Direzione dell’Istituto, verificata la presenza nella struttura penitenziaria del destinatario e la sussistenza dei requisiti necessari, invia un proprio incaricato per il ritiro dei pacchi. La stessa normativa prevede che l’ufficio postale trattenga in giacenza i pacchi per 7 giorni lavorativi a partire dal giorno successivo al deposito del pacco da parte del corriere e, in caso di mancato ritiro, provveda a rinviarlo al mittente o al macero se ciò risulta richiesto dallo stesso mittente nella lettera di vettura.

 

Cagliari, 5 maggio 2015

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