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CARCERI: ANNINO MELE TORNA A CAGLIARI-UTA DOPO DECLASSIFICAZIONE. SI CONCLUDE POSITIVAMENTE LUNGO ITER BUROCRATICO

5 maggio 2015 Nessun Commento

“Dopo 32 anni di carcere, 28 senza soluzione di continuità in regime di Alta Sicurezza, sei libri pubblicati, collaborazioni in progetti scolastici, Annino Mele, 64 anni, di Mamoiada, finalmente è stato declassificato e ha fatto ritorno nella Casa Circondariale di Cagliari-Uta. Un positivo riscontro che testimonia l’impegno riabilitativo dell’ergastolano-scrittore”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, sottolineando che “l’aggiornamento delle informazioni fornite dalla Questura di Nuoro si sono positivamente sommate a quelle della DDA di Cagliari consentendo all’uomo di continuare nel percorso verso la risocializzazione e poter ottenere almeno un permesso, finora negato”.

“Annino Mele, infatti, benché abbia tenuto un comportamento eccellente, non ha mai – ricorda Caligaris – usufruito di un permesso premio. Oltre ai libri, è coinvolto in un progetto didattico da otto anni con due classi dell’Istituto Professionale di Stato “Don Milani” di Meda. Partecipa alle iniziative culturali e rieducative promosse all’interno degli Istituti in cui è stato ristretto. Dipinge, costruisce vasi e cestini con gli stecchini, confeziona centri tavola con filati di viscosa che mette a disposizione per progetti di solidarietà”.

“Mele, circa un anno fa, essendo stata chiusa la sezione di Alta Sicurezza di Buoncammino, era stato trasferito – ricorda la presidente di SDR – nel carcere di Tempio-Nuchis. Sei mesi dopo il rigetto dell’istanza di declassificazione, lo scorso mese di ottobre, aveva ripresentato la richiesta. Stavolta le informazioni hanno dato tutte esito positivo ed è potuto rientrare nella nuova Casa Circondariale cagliaritana. Si conclude così un lungo iter burocratico”.

“E’ appena il caso di ricordare che troppo spesso le informazioni fornite dagli organi di sicurezza ricalcano – conclude Caligaris – il profilo del detenuto all’atto dell’arresto. E’ quindi fondamentale per una persona privata della libertà poter contare su un aggiornamento costante e continuo del percorso riabilitativo e culturale da parte delle forze dell’ordine. Ciò garantisce una maggiore sicurezza e offre a chi ha mantenuto un comportamento corretto la possibilità di riabilitarsi e accedere alle premialità di legge”.

 

Cagliari, 4 maggio 2015

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