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16 aprile 2015 Nessun Commento

E’ morto Gianni Massa uno dei più grandi giornalisti sardi

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foto di Francesca Zoccheddu

foto di Francesca Zoccheddu

 

 

 

 

 

 

 

Gianni Massa

RADIO CUORE – E’ morto questa mattina Gianni Massa, per quarant’anni responsabile della sede regionale dell’Agenzia Giornalistica Italia. Un grande professionista dal quale chi scrive in queste pagine ha imparato il mestiere. Ma ancor prima che un grande giornalista, un grande uomo, di un’intelligenza e un’umanità straordinarie. Per ricordare la sua figura è bene cominciare dalla fine della sua biografia, dagli ultimi anni trascorsi  ad aiutare gli ultimi, i carcerati e i bisognosi. Quarant’anni di esperienza maturati in una redazione, messi al servizio di chi non ha voce a sufficienza per far valere i propri diritti. Un impegno gravoso e difficile, da lui assunto quando avrebbe potuto tranquillamente vestire i panni dell’opinionista di successo dall’alto della sua carriera. Invece, tutte le settimane, sino allo scorso anno, mai ha mancato all’appuntamento nel vecchio carcere di Buoncammino. “Oggi ho i colloqui”, diceva. E ai colloqui andava anche con la febbre, con quel male che piano piano lo ha portato via. Ascoltava, scriveva, dispensava consigli, regalava tanto a quanti in quelle quattro mura altri non avevano se non quel signore che di loro si   prendeva cura. E poi via di corsa nell’ufficio dell’associazione Socialismo Diritti e Riforme a risolvere i mille problemi, insieme alla collega e amica Maria Grazia Caligaris: il detenuto che ha bisogno di cure mediche, la famiglia  che non sa più come tirare a campare,  la pensione che non arriva. Si doveva assolutamente trovare una soluzione a tutto ed erano mille battaglie.

Gianni Massa con la moglie Anna

Era stato così anche qualche anno prima sugli schermi di Videolina,  con un settimanale dedicato ai diritti degli utenti e dei consumatori. Ed era stato così da presidente  del Comitato regionale radiotelevisivo, paladino delle emittenti radiotelevisive sarde.  Ma in fondo era sempre stato così.  Nei suoi 40 anni di carriera Gianni Massa ha messo una grandissima dote di umanità al servizio di una eccezionale professionalità impiegata per raccontare  la Sardegna, che non era la sua terra (era nato a Tripoli e le sue origini erano napoletane), ma che amava quanto e più di noi sardi.

Nell’Isola era sbarcato nel 1961. “Ero di passaggio”, raccontava. Aveva appena lasciato  alle spalle il lavoro nel team che aveva seguito le Olimpiadi  di Roma e si apprestava a raggiungere Londra per un’esperienza da corrispondente. L’Agenzia Italia lo avevano mandato a Cagliari “ad aprire l’ufficio”. Ma a Cagliari  si aprì anche il suo cuore. S’innamorò di una bella ragazza dagli occhi scuri, Anna, sua moglie, con la quale per cinquant’anni ha fatto crescere una bellissima e affiatatissima famiglia. E da allora Cagliari e la Sardegna non le ha mai più lasciate. Ne ha raccontato con bravura  la storia di mezzo secolo: dal Piano di rinascita,  al banditismo, sino all’avvento delle nuove tecnologie digitali.  Lo ha fatto con passione e impegno, conoscendo persino la prigione per difendere il segreto professionale e tutelare la libertà dei giornalisti, categoria che ha onorato  da segretario dell’Ordine e vicepresidente dell’Assostampa Sarda.

Gianni Massa con Giulio Andreotti

In quegli anni altri incarichi prestigiosi: corrispondente del quotidiano Il Giorno, direttore del Messaggero sardo, rivista degli emigrati.

Dall’ufficio del corso Vittorio Emanuele, migliaia e migliaia di notizie affidate alle vecchie telescriventi dell’Agi per scrivere della sua Isola: la Sardegna, che oggi lo piange. (marco enna)

Lutto a Radio Cuore.  Domani l’emittente Radio Cuore di Oristano,  di cui Gianni Massa è stato il primo e per molti anni direttore di testata, in segno di lutto non manderà in onda i notiziari locali.

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