Home » Diritti Civili, DOCUMENTI, In Evidenza, Iniziative, News

CARCERI: FAMILIARI CHIEDONO RITORNO PARENTI DETENUTI A CAGLIARI-UTA

29 gennaio 2015 Nessun Commento

“Difficoltà a raggiungere il carcere di Bancali per la distanza, soprattutto in presenza di bambini o quando i familiari hanno condizioni di salute precarie. Impossibilità di effettuare regolari colloqui per i costi dei viaggi che durano intere giornate. Con queste motivazioni alcuni parenti dei detenuti cagliaritani, trasferiti a Sassari-Bancali oltre due mesi fa per favorire lo spostamento in giornata dei reclusi dalla Casa Circondariale di Buoncammino a quella di Uta, chiedono che i parenti possano essere portati nel Villaggio Penitenziario dell’area industriale di Cagliari”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, facendosi interprete del disagio espresso dalle famiglie.

“Non riusciamo a spiegarci – hanno riferito – perché i nostri familiari debbano restare a Sassari quando la nuova Casa Circondariale di Cagliari-Uta è ormai entrata a regime. Del resto quando i nostri parenti hanno cambiato sede è stato comunicato loro che si trattava di una misura temporanea adottata solo per semplificare il trasferimento. Abbiamo affrontato le difficoltà consapevoli che si trattava solo di un sacrificio transitorio, ma adesso non ce la facciamo più. Le istanze di trasferimento a Cagliari dei nostri congiunti restano senza risposta e stiamo rinunciando alle trasferte perché sono diventate molto pesanti ed esose”.

“La richiesta di poter riprendere regolari rapporti con i familiari privati della libertà – osserva Caligaris – è un’esigenza non solo condivisibile ma necessaria proprio per rendere più incisiva, come del resto recitano l’ordinamento penitenziario e le circolari ministeriali, l’azione rieducativa del carcere. E’ evidente che condizioni socio-economiche difficili condizionano negativamente la possibilità di svolgere regolari colloqui con i parenti generando nei reclusi instabilità emotiva”.

“E’ innegabile che l’avvio della nuova mega struttura di Cagliari-Uta richieda un periodo di assestamento, anche perché sono ancora in fase di allestimento alcuni locali perfino dell’amministrazione. L’auspicio è che, aldilà delle questioni organizzative, si provveda al più presto a garantire la territorialità della pena soprattutto in considerazione delle esigenze delle famiglie. Non si può infatti dimenticare – conclude la presidente di SDR – che i detenuti hanno perso la libertà ma hanno diritto a mantenere i rapporti affettivi indispensabili per il loro reinserimento sociale”.

 

Cagliari, 29 gennaio 2015

Scrivi il tuo commento all'articolo

Per la pubblicazione i commenti dovranno essere approvati dalla redazione del sito.

E' possibile effettuare embed di qualsiasi oggetto multimediale o video (es. youtube-flickr) e utilizzare i seguenti tag:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

Questo è un sito abilitato ai Gravatar. Per avere il tuo avatar universale registrati su Gravatar.

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.