Home » Diritti Civili, In Evidenza, Iniziative, News

LETTERE: RICHIESTA PER ESTENDERE A DETENUTI TELEFONATE ANCHE VIA SKYPE

20 novembre 2014 Nessun Commento

LETTERE: SDR A VICE CAPO DIPARTIMENTO PAGANO PER ESTENDERE A DETENUTI TELEFONATE VIA SKYPE CON CIRCOLARE (INOLTRATA 6 AGOSTO VIA EMAIL E LETTERA RACCOMANDATA – NESSUNA RISPOSTA)

OGGETTO: RICHIESTA DI ESTENDERE A DETENUTI TELEFONATE ANCHE VIA SKYPE

Gentile dott. Pagano,

i volontari dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme Onlus”, che mi onoro di presiedere, hanno raccolto numerose richieste in Sardegna sulla possibilità per i cittadini privati della libertà di poter svolgere colloqui telefonici visivi (tipo Skype), specialmente in presenza di bimbi in tenera età e/o quando la distanza impedisce ai familiari di poter raggiungere i propri congiunti nelle strutture penitenziarie.

Abbiamo pertanto deciso di farci interpreti di un’esigenza che, a nostro avviso, potrebbe risolvere molte problematiche umane e sociali delle famiglie, anche perché, com’è noto, sempre più spesso chi vive la detenzione incontra particolari difficoltà a tenere i contatti con i figli e a vivere consapevolmente la genitorialità.

Negli ultimi anni inoltre è aumentato notevolmente negli Istituti Penitenziari sia il numero di stranieri – comunitari e non – sia quello di unioni e/o matrimoni tra residenti in Paesi diversi da quelli della persona in stato di detenzione.

La possibilità di accedere a un servizio tipo Skype, opportunamente regolamentato con una semplice Circolare, non comporterebbe alcun onere per l’amministrazione in quanto, così come avviene per le telefonate, sarebbe a carico del richiedente. Costituirebbe però un ulteriore importante segnale nel solco dell’umanizzazione della pena. Permetterebbe infine a molti bambini e ragazzi di vivere in modo meno traumatico l’esperienza detentiva del proprio genitore. E’ risaputo infatti che soprattutto in età adolescenziale i rapporti genitori-figli diventano sempre più difficili con conseguenze talvolta particolarmente negative.

L’opportunità di fruire di un contatto diretto con i genitori, potrebbe agire positivamente anche nel senso di limitare i casi di devianza giovanile. Agirebbe quindi come supporto alla compagna o moglie, sulla quale il più delle volte ricade interamente la responsabilità della famiglia, proprio perché verrebbe tenuto costantemente in atto un rapporto “fisico” con l’intero nucleo familiare.

Riteniamo infine che il coinvolgimento visivo possa giovare al reinserimento sociale del condannato, potendo vedere crescere i propri figli e i nipoti, e migliorando la qualità della sua vita con una maggiore espressione di affettività.

Ringraziando per l’attenzione, restiamo a disposizione per ogni eventuale chiarimento e/o approfondimento, distinti saluti.

 

Cagliari, 6 agosto 2014                                                              (Maria Grazia Caligaris)

Scrivi il tuo commento all'articolo

Per la pubblicazione i commenti dovranno essere approvati dalla redazione del sito.

E' possibile effettuare embed di qualsiasi oggetto multimediale o video (es. youtube-flickr) e utilizzare i seguenti tag:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

Questo è un sito abilitato ai Gravatar. Per avere il tuo avatar universale registrati su Gravatar.

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.