CARCERI: SDR, PRIMA RICHIESTA RISARCIMENTO PER DETENZIONE “DISUMANA” A CAGLIARI
“Sarà il Tribunale di Sorveglianza di Cagliari a stabilire se le condizioni in cui è stato tenuto per 118 giorni un giovane detenuto a Buoncammino possano valere un risarcimento di quasi mille euro. Un appuntamento importante per chiarire quali circostanze possono configurare quello che per la Corte Europea è un “trattamento disumano e degradante”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, con riferimento all’udienza in Camera di Consiglio in programma lunedì.
“L’appuntamento – afferma – riveste una particolare importanza perché la decisione dei Magistrati entrerà nel merito delle condizioni di vita di diversi ristretti nel carcere cagliaritano dove il sovraffollamento ha determinato, soprattutto in alcuni periodi, una drastica riduzione degli spazi individuali. L’istanza curata dall’avv. Roberta Steri, mette però l’accento non solo sulle dimensioni della cella in cui il detenuto ha vissuto lo scorso anno per quasi 4 mesi, ma anche sulla qualità del cibo distribuito, sulle condizioni igienico-sanitarie, sulla pulizia dei materassi e sulla possibilità di utilizzare le docce in cui spesso mancava l’acqua calda nonché sulla vetustà della Casa Circondariale”.
“Le considerazioni insomma riguarderanno la realtà di una struttura che, aldilà della volontà della Direzione del Penitenziario, avrebbe portato a condizioni contrarie a quanto stabilito dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo. Il punto maggiormente critico riguarda soprattutto l’ampiezza delle celle. L’UE infatti considera degradante la permanenza in uno spazio inferiore ai 7 metri quadrati pro capite mentre l’Italia valuta idonea la carcerazione in 3 metri quadrati a testa. La grandezza delle celle di Buoncammino variano da 19 mq, in cui sono ristretti al massimo 6 persone, a 9 mq per due. Saranno quindi particolarmente importanti – conclude la presidente di SDR – le conclusioni a cui perverranno i Magistrati cagliaritani per sciogliere un nodo determinante anche per le altre istanze di risarcimento”.
Cagliari, 25 ottobre 2014
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