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CARCERI: IN SORVEGLIANZA CAGLIARI ESAME PRIMA RICHIESTA RISARCIMENTO CEDU PER “DETENZIONE DISUMANA” A BUONCAMMINO

1 novembre 2014 Nessun Commento

 

Il Tribunale di Sorveglianza di Cagliari dovrà decidere in merito a un risarcimento di 944 euro a un detenuto, attualmente agli arresti domiciliari, che ha trascorso nella Casa Circondariale di Buoncammino 118 giorni subendo “un trattamento ritenuto non conforme al disposto della Convenzione europea dei diritti dell’Uomo, soprattutto in ragione della giovane età” del cittadino privato della libertà. La Camera di Consiglio esaminerà l’istanza, presentata dal legale Roberta Steri, lunedì prossimo. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, sottolineando che “si tratta del primo di una serie di richieste di risarcimento che il Tribunale di Sorveglianza dovrà esaminare nelle prossime settimane in considerazione delle numerose istanze depositate”.

“L’appuntamento – afferma – riveste una particolare importanza perché la decisione dei Magistrati entrerà nel merito delle condizioni di vita di diversi ristretti nel carcere cagliaritano dove il sovraffollamento ha determinato, soprattutto in alcuni periodi, una drastica riduzione degli spazi individuali. L’istanza tuttavia mette l’accento non solo sulle dimensioni della cella in cui il detenuto ha vissuto lo scorso anno per quasi 4 mesi, ma anche sulla qualità del cibo distribuito, sulle condizioni igienico-sanitarie, sulla pulizia dei materassi e sulla possibilità di utilizzare le docce in cui spesso mancava l’acqua calda nonché sulla vetustà della Casa Circondariale”.

“La valutazione dei Magistrati inoltre dovrà tenere conto anche della giovane età del detenuto che non avendo ancora compiuto 25 anni avrebbe dovuto ricevere – viene evidenziato nell’istanza – un trattamento simile a quello dei minorenni e comunque il ragazzo, di appena 22 anni, non avrebbe dovuto condividere la cella con persone molto più adulte. Le considerazioni insomma riguarderanno la realtà di una struttura che, aldilà della volontà della Direzione del Penitenziario, avrebbe portato a condizioni contrarie a quanto stabilito dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo”.

“La questione controversa riguarda però soprattutto l’ampiezza delle celle. L’UE infatti considera degradante la permanenza in uno spazio inferiore ai 7 metri quadrati pro capite mentre l’Italia valuta idonea la carcerazione in 3 metri quadrati a testa.  La grandezza delle celle di Buoncammino variano da 19 mq, in cui sono ristretti al massimo 6 persone, a 9 mq per due. Saranno quindi particolarmente importanti – conclude la presidente di SDR – le conclusioni a cui perverranno i Magistrati cagliaritani per sciogliere un nodo determinante anche per le istanze di risarcimento successive”.

 

Cagliari, 24 ottobre 2014

 

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