CARCERI: SUICIDIO A BANCALI NUOVO DOCUMENTO SCONFITTA STATO
“Un suicidio è un atto innaturale ma è sempre indice di un profondo disagio che un’istituzione come il carcere deve essere in grado di prevedere. Lo Stato deve rivedere l’organizzazione della condizione di chi è privato della libertà, altrimenti dovrà continuare a registrare sconfitte”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione Socialismo Diritti Riforme, sottolineando che “non sono sufficienti le nuove strutture penitenziarie per impedire un suicidio”.
“Gli episodi di autolesionismo estremo nascono da bisogni primari profondi che – rileva Caligaris – non possono ricadere sulle spalle degli Agenti ma richiedono un impegno costante di tutti gli operatori. Investire sulla qualità della vita detentiva coincide con la valorizzazione degli educatori e degli psicologi, professionalità in numero inadeguato al pari di coloro che sono preposti all’incolumità dei ristretti. Così non c’è davvero giustizia”.
Cagliari, 7 settembre 2014
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