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CARCERI: BUONCAMMINO RESTERA’ A MINISTERO GIUSTIZIA

8 settembre 2014 Nessun Commento

“Il futuro della Casa Circondariale di Cagliari, che domina il colle di San Lorenzo dal 1855, è e resterà nelle mani del Ministero della Giustizia. Con la realizzazione della Centrale operativa regionale (Cor) per le traduzioni e i trasferimenti dei detenuti, si allontana ulteriormente la possibilità che il bene architettonico venga dimesso e restituito alla città”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, con riferimento ai programmi di utilizzo dell’Istituto Penitenziario cagliaritano dopo la chiusura delle sezioni detentive.

“L’ordine tassativo di ridurre le spese dei Ministeri – sottolinea – impone il drastico taglio degli affitti con il conseguente trasferimento degli Uffici del Provveditorato regionale nelle stanze di Buoncammino, nell’ala attualmente occupata dagli impiegati dell’amministrazione, dai tecnici informatici e dagli educatori. L’utilizzo tuttavia non potrà essere immediato per i necessari adeguamenti e ristrutturazioni. L’unica zona pienamente operativa attualmente è infatti quella della COR, non ancora però inaugurata in attesa del completamento della rete di ponti radio attraverso i quali con un sistema criptato possono essere seguite tutte le operazioni di smistamento e distribuzione dei detenuti nelle diverse fasi della reclusione”.

“Permangono forti dubbi invece – rileva ancora la presidente di SDR – sulla opportunità che possano trovare spazio a Buoncammino gli uffici dell’UEPE. E’ evidente infatti che l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna non può, per sua propria finalità insita nella definizione, essere ubicato all’interno della struttura detentiva. Sarebbe paradossale. Non si può del resto ipotizzare che possano essere abbattute mura perimetrali, anche perché sull’edificio gravano i vincoli della Soprintendenza. Senza considerare che al contrario degli Uffici del Provveditorato riservati esclusivamente agli impiegati, quelli dell’UEPE sono aperti al pubblico con un via vai di avvocati, familiari di detenuti e di operatori della Comunità di Recupero la cui presenza impone l’abbattimento delle barriere architettoniche dell’Istituto. Buoncammino infatti non dispone neppure di un montascale per consentire l’accesso a disabili e/o anziani dall’ingresso principale”.

“Molto probabilmente invece una parte delle celle, una volta libere, potrà essere visitata dai cittadini. Un programma di visite guidate consentirà di verificare, almeno in parte, in che modo detenuti, agenti di Polizia Penitenziaria e diversi operatori hanno condiviso gli spazi. Potranno rendersi conto dei limiti della struttura e della straordinaria posizione panoramica. Un aspetto quest’ultimo che chi ha perso la libertà – conclude Caligaris – difficilmente è in grado di cogliere anche se la cella è nei piani alti”.

 

Cagliari, 4 settembre 2014

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