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ICAM A SENORBI’: NON TRASFERIRE IN SARDEGNA MADRI DETENUTE CON MINORI

18 luglio 2014 Nessun Commento

ICAM: SDR, NON TRASFERIRE IN SARDEGNA MADRI DETENUTE CON MINORI

 

“L’idea, palesata dal vice responsabile del DAP, che possano giungere in Sardegna per trovare ospitalità nell’Istituto a Custodia Attenuata di Senorbì madri detenute con figli minori provenienti da San Vittore e Rebibbia, desta sorpresa e lascia interdetti. Appare infatti in contrasto con il principio della territorialità della pena e con il buon senso. La struttura della provincia di Cagliari, con 6 posti letto, deve restare a disposizione del territorio e di chi ne fa esplicita richiesta”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, avendo appreso che in occasione dell’inaugurazione dell’ICAM di Senorbì, Luigi Pagano ha evidenziato che la nuova struttura consentirà di “portare fuori da carceri come San Vittore e Rebibbia bambini che non hanno responsabilità alcuna di sbagli commessi dalle loro madri”.

“L’ICAM di Senorbì – sottolinea Caligaris – è nato nell’ottica di risolvere il disagio dei piccoli dell’area cagliaritana. Ha una dimensione locale e risponde alla legge del 2011 con la quale è fatto obbligo, a partire dall’1 gennaio 2014, dotare le regioni anche di case protette. E’ lecito quindi ritenere che debbano essere attivate nelle diverse realtà del Paese idonee strutture nel rispetto della normativa che peraltro riguarda perfino le donne incinte”.

“L’ICAM di Senorbì è sicuramente una bella realtà ma ovviamente, essendo ubicato a 40 chilometri dal capoluogo e dipendendo dalla Casa Circondariale di Cagliari, lascia aperti diversi interrogativi. Non si può infatti trascurare la distanza dal capoluogo, la difficoltà dei collegamenti e la possibilità di accedere rapidamente a un reparto di pediatria, specialmente quando i piccoli sono neonati. Conoscendo la sensibilità del dott. Pagano e del provveditore regionale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Gianfranco De Gesu si può ritenere che al più presto – conclude Caligaris – verranno promosse e realizzate, con la collaborazione degli Enti Locali, le case protette e che nessun bimbo giungerà dalla Penisola a meno che non sia la madre a chiederlo. E’ questo l’auspicio di SDR insieme a quello di non vedere più alcun neonato dietro le sbarre”.

 

Cagliari, 17 luglio 2014

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