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CARCERI: FRONTE ISTITUZIONALE UNITARIO CONTRO CHIUSURA IGLESIAS E MACOMER

26 luglio 2014 Nessun Commento

            “Iglesias e Macomer sono due facce della stessa medaglia. Non si possono salvare con interventi personali. Occorre che i Parlamentari eletti in Sardegna facciano fronte comune con il Consiglio regionale e gli amministratori locali per dimostrare con i fatti che l’isola non può essere serva di un progetto incomprensibile, irrazionale e antieconomico. Tutto il contrario della logica a cui l’Europa richiama l’Italia”. Lo sostiene Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” affermando la “necessità di un’azione forte da parte dei diversi livelli istituzionali”.

“E’ evidente – sottolinea – che le valutazioni sull’efficienza del sistema detentivo sardo sono di tipo ragionieristico e non tengono conto dell’impatto sociale del recupero e reintegrazione dei detenuti. Del resto spostare i 96 ristretti di Iglesias a Sassari o a Lanusei significa aggravare strutture che, secondo quanto indicato dal Ministero, sono in sovraffollamento. Analogamente i 53 cittadini privati della libertà di Macomer renderebbero ulteriormente più pesante la situazione a Massama o a Nuoro”.

“Negli ultimi dieci anni sono mancate – evidenzia la presidente di SDR – politiche di prevenzione sociale e di programmazione economica. Si è accumulato un disagio sociale che non può essere ancora riversato sul sistema detentivo. Si rischia infatti di peggiorare la situazione accorpando in Villaggi Penitenziari persone con problematiche differenti nel tentativo di impedirne, con alte e spesse mura, la visione. La Sardegna deve poter fare eccezione mantenendo la finalità del carcere di Iglesias e indicando una specializzazione per quello di Macomer”.

“La loro dismissione, al pari di quanto avvenuto per il carcere di Busachi (OR) costruito e mai inaugurato, ricadrà interamente sulle precarie finanze delle amministrazioni comunali che – conclude Caligaris – difficilmente potranno intervenire di immobili in cemento armato con caratteristiche non modificabili se non con investimenti di molte migliaia di euro”.

 

Cagliari, 25 luglio 2014

 

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