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CARCERI: ERGASTOLANO A SDR, “A BAD’E CARROS APERTI NUOVI ORIZZONTI MENTALI”

7 maggio 2014 Nessun Commento

                “Il reclusorio di Bad’e Carros si tende spesso ad accumunarlo ancora oggi alla “cayenna” degli anni ’70. Così non è. Grazie a questa nuova Direzione si sono aperti nuovi orizzonti mentali confacenti con l’art. 27 della Costituzione”. Lo ha scritto in una lunga lettera all’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, Marcello Dell’Anna, 45 anni, di Nardò (Puglia), ex componente di spicco della Sacra Corona Unita, ergastolano ostativo, laureato in Giurisprudenza con una tesi sul diritto penitenziario, autore di due libri durante la carcerazione ristretto a Nuoro dal luglio 2013. “E’ grazie a questa lungimirante Direttrice se a Bad’e Carros – osserva ancora Dell’Anna – si sono tenuti quattro seminari di studi giuridici ai quali, per la prima volta in campo nazionale, ha partecipato un ergastolano ostativo, laureato in legge, in qualità di relatore-coordinatore, e non certo per insegnare nulla a nessuno ma per consegnare una lunga esperienza di vita vissuta in questi luoghi. Ed è grazie a questa nuova Dirigenza se il sistema carcerario barbaricino non si rompe ancora, perché all’interno esiste non solo un Direttore illuminato ma anche personale di Polizia Penitenziaria responsabile e professionale che fa da argine alle acque limacciose che quotidianamente si alzano qui come in ogni reclusorio italiano”.

                “Quanto affermo potrebbe sembrare sin troppo adulatorio oppure volto ad ingraziarmi i favori della Direzione del carcere. Chi mi conosce – scrive Dell’Anna – sa bene che non sono un allineato al sistema, anzi al contrario ogni giorno lotto per i miei diritti e quelli dei miei compagni e contro una pena di morte viva che di civile e di costituzionale ha ben poco. Intorno alla galassia carcere molto spesso vengono rilasciate esternazioni create deliberatamente per far perdere l’orientamento della razionalità e dell’analisi. Mi riferisco in particolare a quanto recentemente dichiarato dai delegati dell’Osservatorio Carceri Sardegna”.

                “Sia chiaro che, come in ogni carcere d’Italia, anche in questo le criticità non mancano ma sono di tipo strutturale. La nostra vita non è certo facile ma non si possono sempre scaricare tutti i problemi sui Direttori o sui Comandanti o sugli Agenti che ogni giorno insieme agli oltre 60mila detenuti italiani cercano di affrontare condizioni non facili e lo fanno con diligenza e dignità per rendere meno afflittiva la detenzione. Non servono polemiche ma sarebbe necessario – conclude Dell’Anna – l’avvio di un rinnovato dialogo tra l’Osservatorio e la Direzione in un clima di costruttivo e cordiale confronto”.

                “In carcere da 20 anni, Dell’Anna è un esempio inequivocabile di una riuscita rieducazione detentiva che però – sottolinea Maria Grazia Caligaris, presidente di SDR – non è stata apprezzata dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che, nonostante alcuni encomi, lo ha trasferito a Nuoro da Spoleto impedendogli di continuare gli studi e allontanandolo dalla famiglia”.

 

Cagliari, 3 maggio 2014 

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