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CARCERI: SEX OFFENDER DA SA STOIA DI IGLESIAS E SASSARI BANCALI

7 aprile 2014 Nessun Commento

    “Ultime ore di permanenza nella Casa Circondariale di Iglesias per i cittadini privati della libertà per reati sessuali. Da lunedì 10 marzo infatti la maggior parte dei 107 detenuti attualmente a “Sa Stoia” saranno trasferiti nell’apposita sezione di Sassari-Bancali”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, con riferimento al provvedimento assunto dal Provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Gianfranco De Gesu.
    “L’iniziativa del responsabile del PRAP della Sardegna – ricorda Caligaris – è una conseguenza della disposizione del Ministero della Giustizia e del DAP che hanno deciso di assegnare i sex offender oltre che alla sezione del penitenziario sassarese al carcere “San Daniele” di Lanusei. Ad occupare le celle di “Sa Stoia” invece resteranno i detenuti protetti (come per esempio i collaboratori di giustizia) ai quali si aggiungeranno quelli considerati di media sicurezza attualmente ristretti a Buoncammino”.
    “Il cambio di destinazione della Casa Circondariale di Iglesias – evidenzia la presidente di SDR – avrà negative ripercussioni sui detenuti e sui loro familiari. La maggior parte dei reclusi infatti, grazie al lavoro degli educatori e dei volontari, è inserita in progetti di formazione scolastica e in attività di recupero attraverso azioni di carattere sociale finalizzati ad azzerare la recidiva. Iniziative condivise anche dai familiari che per il trasferimento dovranno sobbarcarsi un dispendioso viaggio per poter effettuare i colloqui”.
    “Esprimiamo inoltre la preoccupazione che lo svuotamento di Iglesias preluda allo smantellamento dell’Istituto. Non si può dimenticare che un anno fa il Ministero della Giustizia aveva annunciato la chiusura di Iglesias e di Macomer.  Una decisione sospesa per il 2013 in attesa del completamento delle nuove megastrutture detentive di Oristano, Sassari e Cagliari. Non vorremmo che sia portato a compimento un programma – conclude con amarezza Caligaris  – la cui efficacia e razionalità è esclusivamente improntata a risparmiare. Sarebbe opportuno invece un ripensamento anche per evitare che  la concentrazione di detenuti speciali in una sezione di un Villaggio Penitenziario non si trasformi in una fabbrica di disadattati”.
Cagliari, 9 marzo 2014

 

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