MORTE NELLA CAVA DI OROSEI, IL SILENZIO DELLA POLITICA di Maurizio Ciotola
Giovedì è morto il ragazzo che lavorava nella cava di marmo ad Orosei, Antonello Mereu. qualche trafiletto sui giornali e il quasi totale silenzio della politica, sicuramente del Presidente della Regione appena insediato e della sua Giunta. I sardisti o pseudo tali che inneggiano allo sfruttamento, non si sono curati gran che dell’ennesimo “omicidio” sul lavoro, e questo come molti altri in una impresa sarda.
alla Saras dove vi sono morti dentro lo stabilimento e fuori da esso, nessuno chiede alcunché…lì l’inquinamento è in corso, ma pochi chiedono di limitarlo od annullarlo. in primis i sindacati e i politici, compresa la pletora dei partiti sardisti, attenti ad aggredire soltanto ciò che è morto, come a Portotorres, appunto. Dal 1992, con legge regionale firmata dall’assessore socialista Emidio Casula, il Sulcis è riconosciuto come zona ad altro rischio ambientale, ma tutti lo hanno dimenticato proseguendo nell’avvelenamento del territorio. morti fuori dagli stabilimenti, o dalle zone militari, e dentro le industrie. Ancora oggi nel 2014. brutto inizio professore, pessimo. spero potermi ricredere e apprezzare l’operato della sua giunta, ma la morte di Mereu ieri é significativa delle condizioni in cui oggi nelle imprese si lavora. Magari se ci riesce esca dal palazzo e dagli incontri tra cattedratici, per osservare la realtà. l’attenzione per quel morto ammazzato sul lavoro, é certo un obbligo per l’istituzione che incarna, ma un grado di sensibilità indispensabile per un uomo che si ispira a principi di sinistra.
maurizio ciotola, socio SDR
cagliari
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