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CARCERI: BENE DECRETO MA RAFFORZARE TRIBUNALI SORVEGLIANZA

20 febbraio 2014 Nessun Commento

            “L’approvazione definitiva del decreto carceri è un importante segnale per la giustizia detentiva e per fare fronte al sovraffollamento. Serve però rafforzare il numero dei magistrati, dei cancellieri e degli assistenti sociali dei Tribunali di Sorveglianza. L’applicazione della legge altrimenti rischia di incontrare l’ostacolo dei lunghi tempi di applicazione con risultati inadeguati all’emergenza”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, ricordando che nel Tribunale di Sorveglianza di Cagliari operano un Presidente, con compiti di coordinatore, e due Magistrati che devono occuparsi delle istanze dei detenuti di Cagliari, Isili, Oristano, Iglesias e Lanusei circa la metà dei duemila detenuti ristretti nelle carceri isolane”.

            “Qualunque istanza presentata dal singolo cittadino privato della libertà o dal suo legale per ottenere i benefici previsti dalle leggi passa – sottolinea Caligaris – al vaglio dei Magistrati che con pochissimi mezzi devono far fronte quotidianamente a decine di richieste di permessi di necessità o premio, istanze per la liberazione anticipata oppure per altri bisogni. E’ quindi indispensabile per rendere efficace il nuovo provvedimento garantire l’operatività degli Uffici territoriali. La disciplina approvata dal Parlamento avrà effetti positivi significativi solo se la sua applicazione sarà rapida. La previsione di una disciplina specifica a garanzia del rispetto da parte del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria delle decisioni del Magistrato di Sorveglianza va in questa direzione ma ha senso solo se i Tribunali possono agire rapidamente”.

            “In particolare l’affidamento in prova, la detenzione domiciliare, l’impiego del braccialetto elettronico e la ridefinizione delle pene relativamente al piccolo spaccio richiedono un lavoro straordinario. Alleggerire le carceri – conclude la presidente di SdR – non deve solo servire a evitare le sanzioni europee ma deve diventare l’occasione vera per una giustizia giusta in grado di salvaguardare chi ha subito il danno e recuperare chi ha compiuto un’azione contro le leggi”.

 

Cagliari, 19 febbraio 2014 

 

Con preghiera di diffusione, pubblicazione e/o lettura durante i notiziari radiotelevisivi.
 

 
 
 
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