CARCERI: INACCETTABILE RIFIUTO PERMESSO A DETENUTO BUONCAMMINO
“Il sovraffollamento nelle strutture penitenziarie sta impedendo ai detenuti di accedere ai permessi premio e a quelli di necessità con pesanti negative conseguenze sulla vita dei cittadini privati della libertà e dei loro familiari. La situazione più grave risulta quella dell’Ufficio UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna) di Napoli da cui non giungono da tempo le relazioni socio-familiari. La circostanza ha interessato ultimamente A.S. detenuto del carcere di Buoncammino che, trasferito dalla città partenopea, non solo non ha colloqui con i familiari per problemi economici e per le notevoli distanze ma non è potuto andare al capezzale della nonna morente e neppure al suo funerale”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, sottolinenado che “è indispensabile, in assenza di provvedimenti di clemenza, verificare l’efficienza degli Uffici da cui dipende per i detenuti la fruizione di diritti sanciti dalla legge”.
“In casi come quello di A.S. – osserva Caligaris – gli assistenti sociali dell’Ufficio Uepe di Cagliari non possono sostituirsi ai colleghi della Penisola in quanto non possono effettuare le verifiche sulla volontà da parte dei familiari di accogliere il detenuto né una valutazione sulla tipologia di domicilio e sul quartiere in cui eventualmente possa risiedere anche se solo temporaneamente. I problemi del sovraffollamento insomma – conclude la presidente di SdR – non riguardano solo le incivili condizioni di vita all’interno delle celle ma l’esistenza delle persone”.
Cagliari, 13 dicembre 2013
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