“La crisi dell’emittente televisiva Sardegna1 può essere risolta soltanto con l’intervento delle Istituzioni. Non è un problema solo dei giornalisti, degli operatori e dei tecnici dell’azienda ma dell’intera società isolana perché attiene al pluralismo dell’informazione. Non si può rinunciare a un patrimonio di esperienza costruito in tanti anni di sacrifici. Salvare l’emittente significa restituire dignità ai lavoratori, salvaguardare un bene materiale e immateriale nonché garantire ai sardi un’importante punto di vista nell’informazione”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, esprimendo il sostegno del sodalizio ai dipendenti dell’emittente che da 4 mesi senza stipendio hanno nuovamente attuato una manifestazione in diverse strade della città nell’ambito di quattro giorni di sciopero.

            “L’associazione – ha aggiunto Caligaris accogliendo la proposta del segretario Gianni Massa che ha partecipato al sit-in di stamattina – intende contribuire al riconoscimento dei diritti dei lavoratori di Sardegna1 con un volantinaggio che verrà effettuato nei prossimi giorni. Intendiamo contribuire a mantenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica sulla questione dell’informazione e valorizzare le professionalità acquisite con la convinzione che la crisi sociale, politica ed economica dell’isola ha bisogno di voci autorevoli e di un’informazione sempre più ricca. Sardegna1 ha dimostrato in questi anni di essere un osservatorio oggettivo delle istanze dei cittadini, delle imprese, degli artigiani, delle comunità e delle amministrazioni locali. Tutti ora con la loro partecipazione devono manifestare concretamente la condivisione di una vertenza affinché venga trovata al più presto una soluzione”.

Cagliari, 28 novembre 2013