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CARCERI: POSTE NEGANO A DETENUTO BUONCAMMINO USO LIBRETTO RILASCIATO A SALUZZO

14 novembre 2013 Nessun Commento

Un detenuto del carcere cagliaritano di Buoncammino non  può utilizzare il libretto postale al portatore regolarmente rilasciatogli dall’ufficio postale di Saluzzo. I tentativi del segretario di SdR Gianni Massa, delegato dal titolare ad effettuare un prelievo, si sono infranti contro il  muro della burocrazia dell’Ente Poste, come peraltro avvenuto altre volte in occasione del ritiro delle pensioni o di altre somme da riscuotere.

E’ questa – sottolinea Maria Grazia Caligaris, presidente dell’Associazione Socialismo Diritti Riforme – l’ulteriore conferma dell’atteggiamento discriminatorio dell’amministrazione  postale nei confronti dei cittadini ristretti a Buoncammino. Un’utenza di circa 500 cittadini che meriterebbe maggiore attenzione da un Ente che gestisce un servizio pubblico. Nel caso specifico al segretario dell’associazione – precisa la presidente di SDR – sono state illustrate le modalità di funzionamento del Banco Posta per l’utilizzo del libretto di risparmio: può ritirare fino a 600 euro alla volta solo il titolare presentandosi personalmente nell’ufficio dove è stato sottoscritto il contratto. La delega, sottoscritta ed autenticata dal Direttore del carcere, per essere accettata deve essere compilata nell’apposito modulo dell’amministrazione postale. E’ quindi impossibile per l’interessato poter avere a disposizione la somma richiesta e da lui regolarmente risparmiata.

Una situazione paradossale e inaccettabile che  – sottolinea l’ex consigliera regionale socialista –  un minimo di buona volontà  da parte dei dirigenti provinciali avrebbe consentito di superare. Sarebbe  stato infatti sufficiente autorizzare l’impiegato ad effettuare una telefonata all’ufficio postale di Saluzzo per garantire la copertura dell’operazione richiesta e a riconoscere la validità della delega, anche se non compilata nell’apposito modulo, rilasciata dalla Casa Circondariale con la firma del Direttore in carica che, tra l’altro, è un pubblico ufficiale. 

E’ indispensabile – conclude la presidente di Socialismo Diritti Riforme – che i vertici dell’Ente Poste intervengano tempestivamente  per evitare che i cittadini ristretti possano utilizzare i servizi come gli altri utenti e finiscano di subire anche i  pesanti disservizi nella consegna e nella spedizione della corrispondenza.

Cagliari, 14 novembre 2013

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