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CARCERI: 10 MILA EURO PER OGNI VIAGGIO DETENUTO YO-YO

30 ottobre 2013 Nessun Commento

“Non meno di 10 mila euro saranno spesi dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per consentire a un detenuto del carcere di Buoncammino di presenziare ad ogni processo nei diversi Tribunali della Penisola. È la conseguenza del mancato trasferimento di R. A. in una struttura detentiva della Liguria, in cui era precedentemente ristretto, e di considerare in diversi casi come yo-yo i cittadini privati della libertà”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, con riferimento alla drammatica vicenda di un cittadino nepalese, apolide, trasferito a Cagliari nonostante i familiari vivano in Liguria.

“R.A. – precisa Caligaris – è affetto da una rara forma di talassemia che riduce a tal punto la quantità di emoglobina nel sangue da imporre l’uso di una carrozzina non potendo reggersi sulle proprie gambe. Il detenuto inoltre è celiaco ed è affetto dalla sindrome di Asperger malattie che ne condizionano i comportamenti sociali. Per poter raggiungere il Tribunale di Imperia, dove è prevista l’udienza, dovrà quindi essere accompagnato con un’ambulanza medicalizzata, insieme a medici e infermieri, oltre che scortato da quattro Agenti di Polizia Penitenziaria. Il viaggio dovrà avvenire in nave e comporterà un dispendio di persone e denaro che sono incomprensibili”.

“È assurdo che, in un periodo in cui i cittadini subiscono tagli alle politiche sociali in nome degli indispensabili risparmi e devono rinunciare a servizi importanti per la famiglia, il Dipartimento – conclude l’ex consigliera regionale socialista –  non provveda ad avvicinare detenuti come R. A. in strutture sanitarie penitenziarie, prossime al luogo in cui devono subire i processi e farli quindi permanere nella Penisola anziché  in un’isola e nel caso specifico al Centro Clinico di Buoncammino peraltro sempre sovraffollato. Solo cosi, e applicando la territorializzazione della pena, si possono ridurre i disagi dei detenuti, dei loro familiari e almeno parzialmente i costi della giustizia”.

 Cagliari, 29 ottobre 2013

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