ci avviamo verso il rinnovo del Consiglio regionale e del Presidente della Regione, ma già dalle prime battute si avverte uno scontro, in cui la soggettività sembra essere l’unico problema sul quale si incentra l’alternanza al potere, nulla di nuovo, niente di più.

 ovviamente come tanti, siamo certi che, la differenza tra le varie pianificazioni programmatiche sia determinata da chi ne fa la stesura, come da colui che riesce a portarla a compimento, ma nessuno di questi soggetti opera o potrà operare in solitudine, come purtroppo ci siamo abituati a constatare.

 non uno ma tanti, una squadra e quanto più risulterà estesa e in armonia, tanto più potrà riuscire in quest’operazione necessaria, non più procrastinabile per la nostra Terra.

 certo è necessario operare i distinguo tra le diverse strade, che possono condurre al medesimo obiettivo, ma non possiamo perderci in esse senza raggiungere mai quell’obiettivo, quel traguardo.

 le strade sulle quali operiamo per ridare vitalità economica e sociale al nostro Paese, non sono più rette e a senso unico, ma particolarmente contorte e impervie, prive di un senso dominante o definito, come le viuzze, che sorgono in una grande medina.

 sono state vendute certezze, in propaganda elettorale, cui in tanti ingenuamente hanno creduto o fatto finta di credervi cavalcando l’onda opportunista; di fatto per circa vent’anni questa implacabile illusione ci ha sottratto da responsabilità e impegno, di cui oggi in Sardegna, al pari del resto dell’Italia, stiamo pagando il lascito.  

 non abbiamo più molte opportunità, per salvare questa Regione dalla decadenza verso cui ci hanno condotto le politiche regionali, industriali e sindacali, ma se le ultime possibilità disponibili verranno perse, in nome di partigianerie prive di progetto, calate su individualismi, tanto cari alle pratiche d’uso in Sardegna, potremo dire addio a qualsiasi progetto di rinascita, quale che esso sia.

maurizio ciotola

cagliari, 16 settembre 2013