Home » Diritti Civili, DOCUMENTI, In Evidenza, Iniziative, News

NUOVO CARCERE CAGLIARI: DIFFICILE APERTURA ENTRO 2013

15 luglio 2013 Nessun Commento

 “Sarà difficile che il nuovo carcere in costruzione a Uta (Cagliari), destinato a sostituire la casa circondariale di Buoncammino, possa essere agibile entro l’anno, anche perché è impensabile un’apertura parziale. I lavori sono ripresi, ma sono ancora in alto mare”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, facendo osservare che “non è stata assunta nessuna iniziativa per una conferenza dei servizi che coinvolga il territorio ed in particolare il Comune di Uta”.

. “Il nuovo Istituto Penitenziario – sottolinea Caligaris che con il segretario dell’associazione Gianni Massa ha visitato l’area – permane in una desolata e maleodorante landa. E’ lambito da una distesa di pale eoliche e pannelli fotovoltaici e sorge in prossimità di un’azienda per lo smaltimento di scarti della macellazione da cui provengono miasmi nauseabondi incompatibili per la vita degli operatori civili, degli Agenti della Polizia Penitenziaria e, soprattutto, dei detenuti che vi trascorreranno giorno e notte. Sui tempi della realizzazione dell’opera, costata oltre 60 milioni di euro, non vengono fornite notizie ufficiali. La conclusione peraltro era prevista per il 2011, a cinque anni dalla consegna dei lavori. Sono invece trascorsi inutilmente 7 anni e i costi del progetto, voluto dagli allora Ministri  Lunardi  e Castelli, sono lievitati”.

“Numerose difficoltà permangono anche perché non è stato risolto il contenzioso con i proprietari dell’area. Il nodo – ricorda la presidente di SdR – riguarda la destinazione d’uso dei terreni trasformati, unilateralmente dal Ministero delle Infrastrutture, da zona agricola ad area edificabile. Una questione di rilievo sia per i privati che per il Comune di Uta. Quest’ultimo infatti è stato del tutto estromesso dalle trattative e dalle opere di infrastrutturazione”.  

“L’agibilità dell’Istituto Penitenziario, pensato per 550 cittadini privati della libertà a cui si è aggiunto un Padiglione di 92 posti per quelli in regime di 41 bis, non si esaurisce – evidenzia ancora Caligaris – con la consegna dell’immobile. Una parte degli arredi, infatti, vengono trasferiti dal carcere di Buoncammino con il supporto dei detenuti. Altri invece sono nuovi. Un corretto funzionamento presuppone un contingente di agenti di polizia penitenziaria adeguato alle necessità della sicurezza, aldilà dei sistemi ad alta tecnologia con cellule fotoelettriche per l’apertura delle celle e delle porte interne, e la regia con i monitor in ciascuna sezione. Sono altresì indispensabili una efficiente rete viaria e una vasta area attrezzata per accogliere i familiari dei detenuti, i magistrati, gli avvocati, i volontari e gli operatori. Indispensabili quindi i collegamenti pubblici”.

“Deve essere tenuto presente che alla sicurezza occorre affiancare l’umanizzazione della pena e il diritto alla salute e all’affettività. La distanza dalla città di Cagliari e dai principali Ospedali costituisce un motivo di preoccupazione non solo per i detenuti ma anche per gli operatori. Allontanare la realtà detentiva dal centro urbano significa inoltre ridurre la possibilità per i familiari di raggiungere i parenti ristretti e limitare in molti casi anche il diritto alla difesa”.

 Cagliari, 11 luglio 2013

Scrivi il tuo commento all'articolo

Per la pubblicazione i commenti dovranno essere approvati dalla redazione del sito.

E' possibile effettuare embed di qualsiasi oggetto multimediale o video (es. youtube-flickr) e utilizzare i seguenti tag:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

Questo è un sito abilitato ai Gravatar. Per avere il tuo avatar universale registrati su Gravatar.

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.