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CARCERI: PRESENTATE A CAGLIARI POESIE EX DETENUTO EVELINO LOI

31 luglio 2013 Nessun Commento

conferenza stampa \”Poesie in catene\” di Evelino Loi 

Cento poesie per testimoniare che cos’è l’esperienza detentiva, per riflettere sulla quotidianità dentro le strutture penitenziarie, per ricordare i cittadini privati della libertà. Le ha composte Evelino Loi che dietro le sbarre ha trascorso una consistente fetta della sua vita prima e dopo la legge sull’ordinamento penitenziario e la Gozzini. “Poesie in catene” è stato presentato a Cagliari per iniziativa dell’associazione culturale “Socialismo Diritti Riforme”, alla presenza, con l’autore, della presidente Maria Grazia Caligaris, del segretario Gianni Massa e della ex presidente della Provincia di Cagliari già assessore provinciale delle Politiche Sociali Angela Quaquero.

“L’iniziativa – ha detto Gianni Massa – intende richiamare ancora una volta l’attenzione dell’opinione pubblica sulla situazione dei detenuti e degli Agenti nel carcere di Buoncammino. L’associazione, grazie alla generosità di Evelino Loi, consegnerà alla Casa Circondariale di Cagliari 20 copie della raccolta. Un segnale di attenzione in un momento di particolare difficoltà per chi vive all’interno di Buoncammino”.

“Una poesia non può – ha sottolineato Maria Grazia Caligaris – cancellare il sovraffollamento. Può però essere utile per riflettere, per condividere emozioni, per richiamare la solidarietà. La realtà detentiva è oggi sofferenza per l’eccessivo numero di ristretti, per le carenze in ambito sanitario, per la realtà socio-economica che sta dentro e fuori le carceri. Non possiamo ignorare che nella sezione femminile di Buoncammino ci sono 4 donne incinte e a Bancali anche un bimbo di 3 anni, che nel Centro Clinico cagliaritano ci sono anziani e ammalati, che la convivenza diventa particolarmente difficile quando il caldo arroventa le celle con i letti a castello, quando perfino i passeggi per l’aria sono insufficienti e richiedono turni a rotazione. Le poesie di Evelino Loi raccontano e sembrano esorcizzare una condizione insostenibile”.

“Quando un sistema detentivo funziona – ha evidenziato Angela Quaquero – non solo garantisce all’interno della struttura la dignità della persona che deve scontare la pena, ma le offre un’opportunità per formarsi, apprendere un mestiere, imparare a vivere in modo differente. All’uscita poi la mette in condizioni di poter utilizzare al meglio le competenze acquisite. Questo da noi non accade. Non solo, la Provincia di Cagliari, con il sostegno della Regione, era riuscita a ottenere un finanziamento per predisporre una casa-famiglia a custodia attenuata per donne con minori o in attesa in modo da evitare il trauma dell’arresto ai più piccoli ma la risposta del Ministero è stata che non intendeva deportare in Sardegna madri detenute in quanto nell’isola non si registrava un numero adeguato di arresti. In realtà non è così”.

“Ho scritto queste poesie – ha affermato Evelino Loi – durante la detenzione. Ogni volta che si presentava una situazione che richiedeva una riflessione, un appunto, una puntuale ricognizione. Sono quindi una specie di diario di un detenuto vagabondo che ha conosciuto il carcere nelle diverse latitudini nazionali e isolane. Ho voluto annotare episodi drammatici di cui sono stato diretto testimone ed eventi più privati e intimi. La sofferenza, il dolore, il pentimento, la passione civile. Spero di riuscire a trasmettere speranza ai detenuti che oggi si trovano a Buoncammino dove anch’io ho trascorso un lungo periodo prima di riconquistare la libertà”.

 Cagliari, 31 luglio 2013

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