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CARCERI: ERGASTOLANO OTTIENE LAUREA ED ENCOMI, DAP LO TRASFERISCE A BAD’E CARROS IMPEDENDOGLI DI PROSEGUIRE LA RIEDUCAZIONE di Maria Grazia Caligaris, articolo pubblicato da Sardegna Quotidiano

31 luglio 2013 Nessun Commento

             Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria non smette mai di stupire. E’ in grado di contraddire se stesso assumendo iniziative assurde. Ha impedito a un detenuto, laureatosi in Giurisprudenza con il massimo dei voti e autore di due libri durante la carcerazione, di conseguire un nuovo titolo accademico trasferendolo per ragioni di spazio da Spoleto al carcere nuorese di Bad’e Carros. La vicenda ha per protagonista Marcello Dell’Anna, 45 anni, di Nardò, piccolo centro della Puglia.

Ex esponente di spicco della Sacra Corona Unita, condannato all’ergastolo, Dell’Anna è considerato un esempio inequivocabile di una riuscita rieducazione detentiva. In carcere da 20 anni, ha subito una profonda metamorfosi, ricevendo alcuni encomi per meriti diversi dopo un lungo periodo di carcere duro scontato nel Penitenziario di Novara. L’ergastolano, che dopo 7 anni a Livorno è stato trasferito a Spoleto, ha accettato il giudizio e la pena inflittagli dedicando il tempo allo studio. Autore di due libri, lo scorso 25 maggio ha ottenuto 14 ore di libertà, senza scorta, in occasione della laurea che ha conseguito a Pisa con 110 e lode. Al termine del permesso, accompagnato dal figlio e dalla moglie, è tornato in cella.

L’entusiasmo per avere raggiunto un così importante traguardo, ancora più significativo per chi negli anni della giovinezza aveva negato valore alle Istituzioni, intendeva proseguire gli studi essendosi iscritto ad un ulteriore corso accademico ma il DAP lo ha trasferito improvvisamente, con altri 17 ergastolani, prevalentemente siciliani, calabresi e napoletani, a Bad’e Carros, interrompendo quel percorso riabilitativo e formativo portato avanti per 4 lustri. Allontanandolo così dalla famiglia e costringendolo a convivere con altri detenuti, nonostante a chi deve scontare una pena lunga viene assegnata una cella singola. Un ricorso gerarchico per un immediato trasferimento in un Istituto dove sia possibile studiare e effettuare i colloqui con i familiari è rimasto senza risposta.

Il motivo per cui è stato mandato a Nuoro è stata  la necessità di aumentare i posti letto della sezione AS3 del carcere umbro. E’ una palese conferma, a parte qualche lodevole eccezione, che i detenuti, anche quelli che dimostrano di voler cambiare se stessi con l’impegno e la partecipazione attiva al recupero, sono considerati numeri dentro un contenitore, schede di anonimi individui inseriti in fascicoli che possono essere in ogni momento spostati e trasportati come dei pacchi.

Quello di Dell’Anna è inoltre un esempio inequivocabile del mancato rispetto della territorialità della pena e dello scarso peso attribuito alla rieducazione anche quando è attestata da  encomi per comportamenti distinti, pubblicazioni di libri e diplomi di laurea. Il principio della rieducazione, sancito dalla Costituzione e dalla legge sull’Ordinamento Penitenziario, non può essere sacrificato per ampliare il numero dei posti letto. In questo modo non solo si demotiva il cittadino privato della libertà ma si ledono i suoi diritti negando la stessa funzione dell’Istituzione carceraria.

            L’assegnazione del detenuto a Nuoro ha perfino negato una evidente vittoria del sistema detentivo su un personaggio che aveva segnato negativamente con il crimine la cronaca. Evidenzia i tratti contraddittori di un modus operandi burocratico che assegna i detenuti nei diversi Istituti secondo criteri spesso orientati a risolvere problemi logistici anziché per ragioni normative dello Stato. Si riscontrano atteggiamenti punitivi anziché rieducativi. In questo modo si attua una barbarie che provoca conseguenze gravissime anche sulle famiglie – non colpevoli dei reati – costrette a sostenere spese ingenti e faticosi viaggi per poter effettuare un colloquio con il parente recluso.

Maria Grazia Caligaris, presidente associazione “Socialismo Diritti Riforme”

 Cagliari, 27 luglio 2013

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