CARCERI: DETENUTO TENTA SUICIDIO A SASSARI-BANCALI. “NUOVI ISTITUTI NON CANCELLANO DISAGIO”
“Le nuove strutture penitenziarie non sono in grado di annullare il disagio, forse qualche volta possono contenerlo. L’adozione di misure alternative e l’inclusione sociale sono le uniche soluzioni valide per evitare gravi gesti di autolesionismo”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, avendo appreso che nel nuovo istituto di Sassari un detenuto di nazionalità rumena ha tentato di togliersi la vita, per la seconda volta in due settimane.
“Lo Stato sembra dimenticare – sottolinea Caligaris – che un letto dignitoso e un bagno con la doccia devono essere considerate condizioni di normalità per chi è ristretto. Sono necessarie ma non sufficienti a colmare i bisogni riabilitativi e rieducativi. Occorrono piuttosto interventi in grado di restituire dignità ai ristretti . Ciò può avvenire, non solo garantendo agli Agenti Penitenziari, con numeri adeguati, il ruolo che compete loro, invece di ridurli a tastieristi e controllori di monitor, ma attivando momenti lavorativi e rafforzando gli psicologi e gli educatori”.
“Determinanti tuttavia sono la territorialità della pena, i controlli sanitari e l’adozione delle misure alternative specialmente quando – conclude la presidente di SdR – il disagio è così profondo da indurre in atti autolesionistici ripetuti”.
Cagliari, 23 luglio 2013
Scrivi il tuo commento all'articolo