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SARDEGNA QUOTIDIANO LUNEDI’ 10 GIUGNO 2013 – L’ERGASTOLANO VOLA CON I LIBRI FARFALLA di Maria Grazia Caligaris, presidente SdR

21 giugno 2013 Nessun Commento

            Ci sono tanti detenuti nelle strutture penitenziarie. Sono persone, spesso ce ne dimentichiamo. Vite condizionate da diversi fattori come l’ambiente sociale e culturale della comunità di origine. Esistenze talvolta senza speranza, senza alternative. Esistono situazioni dalle quali risulta impossibile districarsi senza incorrere in sanzioni senza scampo. Non è facile capire cosa c’è dentro queste persone, quali scelte hanno dovuto fare e perché. In qualcuno la detenzione ha effetti straordinari: porta a galla qualità sepolte o mai sondate. Intuizioni, maestrie, doni.

E’ difficile restare indifferenti davanti alla creatività, ma è impossibile quando si guardano i libri-farfalla ideati e realizzati da un detenuto tarantino recluso in regime di Alta Sicurezza da oltre 20 anni e ormai da circa 10 nel carcere nuorese di Bad’e Carros. Sorprendono l’idea, il progetto, la sensibilità ma soprattutto l’avere realizzato, costruendo piccole e grandi ali di cartoncino colorato, la metafora della libertà. La regalano da sempre i libri, com’è ovvio, ma ancora di più le farfalle, leggére nelle loro colorate evoluzioni. Offrono però anche un altro motivo di riflessione: sono il risultato di una profonda trasformazione. Dalla crisalide alla farfalla appunto.

            Non basta. Con i libri, realizzati con la collaborazione della maestra Pasquina Ledda, Alessandro Bozza si rivolge ai bambini, suoi interlocutori privilegiati. E’ questo lo sconcerto maggiore che provocano le sue creazioni. Il cinquantenne ergastolano, originario di Ginosa (Taranto), “nasconde” tra le ali di cartoncino colorato filastrocche, racconti, novelle per i più piccoli. Due mondi così distanti s’incontrano dunque, grazie alla fantasia.

            Nelle carceri sovraffollate d’Italia, dove la dignità umana è troppo spesso vilipesa e negata, dove si deve lottare per avere uno spazio e dove talvolta le manifestazioni di insofferenza arrivano a imprevedibili gesti di autolesionismo, c’è anche chi ha trovato una ragione per creare. Un esito straordinario, frutto di una grande volontà e determinazione. Alessandro Bozza era considerato un uomo spietato, ritenuto responsabile di atti inconciliabili con una natura mite e creativa. Ha vissuto a lungo da fuorilegge fino a che non è finito in carcere, per sempre.

            Non ha un carattere facile ma è un “uomo d’onore”. Sa mantenere la parola ma non accetta compromessi. Più volte, ritenendo di avere subito un’ingiustizia da parte dell’Istituzione, è arrivato a cucirsi la bocca per protesta. Ha perso 12 chili in poco tempo trasformandosi in un osso. Ma è capace di gesti di straordinaria generosità. Costruisce e dona giocattoli di legno alle associazioni nuoresi per contribuire alla raccolta di fondi. Recentemente poi ha salvato la vita a un gattino disabile, nutrendolo e costruendogli un carrettino per renderlo autonomo. Lo ha chiamato Fortunello e gli ha dedicato un raccontino.

            Alessandro Bozza ha difficoltà ad esprimersi a parole ma sa manifestare sentimenti, sensazioni e pensieri attraverso studio, lavoro e produzione di oggetti. Un risultato reso possibile dalla collaborazione tra diverse istituzioni. E’ una persona privata della libertà a cui di recente è stato conferito un encomio. Un riconoscimento tributatogli dalla Direttrice di Bad’e Carros Patrizia Incollu, che recentemente ha lasciato Nuoro per assumere lo stesso incarico a Sassari. Ha voluto riconoscere “i grandi miglioramenti dimostrati nel comportamento personale intramurario”. Per Alessandro Bozza una straordinaria ricompensa, per tutti noi un raro importante segnale di umanità.

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