“Se dovessero concretizzarsi le perplessità espresse dalla Presidente dell’Assemblea sarda, con il naufragio della legge elettorale e della doppia preferenza di genere si sancirebbe il fallimento del Consiglio regionale della XIV legislatura. Ancora una volta la classe dirigente dimostrerebbe di essere scollegata dalla realtà e che la specialità sarda è ormai una parola vuota”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, che, riferendosi alle considerazioni espresse dall’on. Claudia Lombardo nel corso dell’incontro con le rappresentanti delle associazioni femminili, ancora una volta deluse dal mancato dibattito sulla legge elettorale, invita i Partiti “a riflettere bene sulle parole della Presidente”.

“Anche il recente risultato elettorale – sottolinea l’ex consigliera regionale socialista – ha dimostrato la farraginosità di una norma che non rispecchia la volontà popolare e allontana l’elettorato dalle urne, eppure le forze politiche presenti nell’assemblea legislativa dell’isola sembrano voler ignorare l’esito. Non solo. A distanza di due settimane hanno quasi dimenticato che il bipolarismo produce talvolta effetti indesiderati. Si continua a negare che la protesta degli elettori si riversa nell’urna con conseguenze imprevedibili. Quello della Presidente Lombardo suona come un importante inequivocabile monito. Non lo si lasci cadere nel vuoto ”.

“L’ulteriore slittamento dell’analisi della legge elettorale quindi conferma – conclude Caligaris – la volontà di piegare a esigenze di pochi un problema di tutti: quello di avere nel Parlamento sardo persone scelte dai cittadini in base a un principio di proporzionalità pur con qualche correzione. Escludere poi la possibilità di esprimere una doppia preferenza di genere documenta un’ottusa autoreferenzialità. Il sonno della ragione insomma continua a generare mostri che, speriamo, non fagocitino totalmente le Istituzioni”.

Cagliari, 6 marzo 2013