CAPPELLACCI BIS: SPERIAMO PRESIDENTE ABBIA CAPITO NECESSITA’ DONNE
“Speriamo che nell’indicare la nuova squadra di governo regionale, il Presidente Ugo Cappellacci non dimentichi di attingere alle professionalità femminili. Se non lo facesse non solo scatenerebbe immediate negative reazioni ma dimostrerebbe di non aver compreso il dettato del TAR Sardegna a proposito di un obbligo di una Giunta equilibrata sotto il profilo dei generi. Farebbe però capire chiaramente di non avere neppure apprezzato l’impegno, la serietà e la fedeltà delle donne a cui ha affidato importanti incarichi”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, ricordando, alla vigilia della discussione della legge elettorale della Sardegna e alla questione della doppia preferenza di genere, si profila anche la “necessità per il Presidente della Regione di essere coerente con quanto stabilito dal Tribunale Amministrativo Regionale”.
“E’ vero che le grandi manovre in Giunta portano sempre fibrillazioni, riflessioni e talvolta problematiche non facilmente risolvibili, è opportuno però – sottolinea Caligaris – che almeno non si metta di nuovo in discussione la significativa rappresentanza di genere nell’organo di governo regionale. Su questo il Presidente dimostri di non intendere venire meno al principio costituzionale e a quanto ribadito relativamente di recente dal TAR. Una memoria corta potrebbe avere conseguenze decisamente negative non solo per il Presidente e il centrodestra, ma per l’ultimo anno di attività politica di questa Giunta che non sembra comunque avere brillato per provvedimenti innovativi ed efficaci”.
“Da domani, poi, le donne, indipendentemente dallo schieramento di appartenenza – conclude l’ex consigliera socialista – saranno particolarmente attente sia al rimpasto in Giunta sia alla legge elettorale e non faranno sconti né al Presidente né all’intera classe politica. Sarà quindi opportuno evitare azioni controproducenti in quanto anche un eventuale voto segreto su alcuni emendamenti potrebbe avere negative ripercussioni sulla restante parte della legislatura”.
Cagliari, 4 marzo 2013
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