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CARCERI: NONNINA BUONCAMMINO HA OTTENUTO DOMICILIARI

26 gennaio 2013 Nessun Commento

              “Il prossimo 8 marzo compirà 80 anni nella sua casa di Cagliari anziché dietro le sbarre. Stefania Malu, la nonnina di Buoncammino, ha lasciato finalmente il carcere. Il peggioramento delle condizioni di salute hanno convinto il Magistrato di Sorveglianza a concederle il differimento della pena. Una decisione che restituisce l’anziana donna ai suoi familiari”. Lo rende noto Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, avendo appreso che è stata accolta l’istanza presentata dal legale Stefano Piras.

            “In particolare nelle ultime settimane, l’anziana donna aveva manifestato – afferma Caligaris – problemi respiratori che avevano destato viva preoccupazione tra gli operatori sanitari e le Agenti della Polizia Penitenziaria. Si erano inoltre accentuati i disturbi dell’umore, con crisi depressiva, e i tratti inequivocabili del principio di demenza senile con mancanza di memoria e stato confusionale. Più volte, parlando con i volontari dell’associazione SdR aveva manifestato profondo disagio anche per la preoccupazione di non vedere il figlio Casimiro di 52 anni non più autosufficiente”.

            Affetta da numerosi gravi disturbi tra cui cardiopatia ipertensiva, aneurisma dell’aorta addominale, ipercolesterolemia, dichiarata incompatibile fin dal 2009, quando aveva ottenuto per le condizioni di salute il differimento della pena, era stata nuovamente condotta in carcere nel giugno 2012 perché le sue condizioni di salute erano risultate discrete a una visita di controllo. La donna, che deve scontare una pena residua di circa 4 anni e 2 mesi con sentenza definitiva della Cassazione del giugno 2008, aveva fatto registrare anche un inizio di demenza senile nel corso di un accertamento diagnostico nel Reparto di Geriatria dell’ospedale Santissima Trinità.

            “La decisione del Magistrato – conclude la presidente di SdR – chiude positivamente un capitolo che stava assumendo contorni paradossali per l’età della donna e le sue condizioni fisiche e psichiche ma anche per le caratteristiche di una struttura detentiva come Buoncammino. Un atto di giustizia che richiama l’attenzione sulla realtà della carcerazione in presenza di gravi malattie degenerative dovute all’età avanzata”.

            La vicenda di Stefania Malu era stata rappresentata anche al Capo dello Stato con la domanda di grazia inoltrata dal legale Stefano Piras convinto che le condizioni fisiche della donna, l’età avanzata, la situazione in cui si trova il figlio disabile e la distanza nel tempo del reato commesso possano permettere al Presidente della Repubblica di emanare un atto umanitario.

Cagliari, 24 gennaio 2013

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