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CARCERI: AUMENTO DETENUTI IN SARDEGNA EFFETTO PIANO CARCERI

23 dicembre 2012 Nessun Commento

 “Scandalizzarsi oggi per il costante aumento di detenuti in Sardegna è un’ipocrisia. E’ lecito invece chiedersi chi abbia sostenuto con il voto in Parlamento il piano carceri proposto dagli allora Ministri alla Giustizia Roberto Castelli e alle Infrastrutture Pietro Lunardi. Il rimedio comunque esiste: applicare il principio di territorialità della pena”. Lo sostiene Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, avendo appreso dell’ennesimo trasferimento dalla Penisola di cittadini privati della libertà destinati a diverse strutture penitenziarie tra cui quelle di Massama, Tempio e le colonie penali. “Lo scandalo risiede nel silenzio con cui è stato deciso di spendere 160 milioni di euro per costruire 4 nuovi Istituti in Sardegna – sottolinea Caligaris – assegnando i lavori senza bando pubblico e senza valutare che quattro Penitenziari in più avrebbero raddoppiato il numero dei reclusi e quindi incrementato senza limiti la servitù penitenziaria della Sardegna, da sempre considerata terra in cui relegare i carcerati”. “L’azione forte che spetta ai Parlamentari sardi oggi non è più solo – evidenzia la presidente di SDR – quella della denuncia. E’ giunto il momento dell’iniziativa politico-istituzionale. Occorre chiedere il rispetto della territorialità della pena per i cittadini privati della libertà. La norma è disattesa da anni e costringe i familiari a non poter incontrare i propri parenti per le distanze incolmabili, per le spese da sostenere e per le condizioni di salute non sempre idonee per affrontare lunghi viaggi. Costringe gli Agenti di Polizia Penitenziaria a vivere lontano dai figli molti dei quali rimasti nell’isola crescono quasi come orfani”. “E’ indispensabile inoltre un’inchiesta per verificare – ricorda ancora Caligaris – quanto costano annualmente le traduzioni per accompagnare i detenuti ai processi. Si tratta di viaggi, prevalentemente in aereo, con una scorta di 4/6 agenti di Polizia Penitenziaria incaricati di accompagnare un detenuto che si tratterrà in un carcere per non più di una settimana. Subito dopo rientrerà nell’Istituto di provenienza ovviamente con gli stessi mezzi con cui era partito”. “Fondamentale infine è approfondire le problematiche relative alle nuove strutture detentive. E’ assurdo che non sia stata promossa alcuna iniziativa sull’attuazione degli impegni assunti dalle imprese che hanno ottenuto i lavori. Cagliari, 16 dicembre 2012

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