Le Festività raddoppiano l’esigenza dei cittadini privati della libertà di poter effettuare almeno una telefonata ai propri cari lontani. Così, dopo alcuni giorni di disagio derivanti anche dal numero elevato di detenuti nel carcere di Buoncammino, la Direzione ha richiesto e ottenuto di portare da due a quattro le linee telefoniche. Lo rende noto Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” sottolineando che “molti reclusi per la distanza e le condizioni economiche familiari non possono effettuare regolari colloqui”.

            “L’unica possibilità per sentire l’abbraccio della famiglia – evidenzia la presidente di SdR – è rappresentato da 10 minuti alla settimana di conversazione telefonica. Momenti di intimità indispensabili specialmente quando si hanno figli minori e le percorrenze sono proibitive. Il raddoppiamento delle linee di Buoncammino ha consentito anche di distribuire meglio gli orari degli appuntamenti. Molte telefonate infatti erano state fatte slittare di diverse ore per impossibilità di disporre degli apparecchi”.

            “La tempestività del provvedimento in un momento particolarmente delicato come le Festività natalizie e di fine anno ha reso meno problematica la dinamica dei rapporti tra detenuti e familiari. Resta però da considerare – conclude Caligaris – che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria potrebbe concedere in periodi così particolari almeno 15 minuti di conversazione. Le telefonate infatti sono a carico dei detenuti. Le famiglie proprio per ricevere la chiamata si riuniscono e possono così sentire la voce del proprio parente. L’umanizzazione della pena è anche questo”.

 Cagliari, 28 dicembre 2012