Home » Diritti Civili, In Evidenza, News

CASA CIRCONDARIALE NUORO NON PUO’ OSPITARE ERGASTOLANI

8 novembre 2012 Nessun Commento

 

             “Nella Casa Circondariale di Nuoro non sono garantite le condizioni di vita e di sicurezza ai “fine pena mai”. Il cittadino condannato all’ergastolo assegnato all’Alta Sicurezza 1 deve scontare la pena in una Casa di Reclusione, deve poter disporre prevalentemente di una cella singola in quanto pericoloso e non può avere in alcun modo contatti con ristretti ascritti ad altri circuiti di media sicurezza”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, con riferimento ad alcuni provvedimenti assunti dal Magistrato di Sorveglianza di Nuoro in accoglimento di reclami presentati da ergastolani e disattesi dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria..

            “Il problema non è nella gestione della Casa Circondariale di Bad’e Carros – sottolinea Caligaris – ma nella tipologia di Istituto che, in base alle circolari del DAP, non è idoneo alla pena perpetua in quanto non dispone delle caratteristiche strutturali. Nonostante infatti il Dipartimento sostenga che a Nuoro è stata istituita una sezione di casa di reclusione e quindi in condizioni di accogliere detenuti in alta sicurezza ciò vale in deroga esclusivamente per pene temporanee. Risulta invece inadeguata per gli ergastolani in particolare per quelli con pena ostativa cioè destinati a morire dentro una cella”.

            “L’assegnazione dei detenuti – evidenzia la presidente di SdR – non può insomma avvenire secondo criteri e principi fuori dai dispositivi regolamentari e con motivazioni di carattere oggettivo come il numero eccessivo di ristretti o lavori di ristrutturazione. Esistono dei diritti, come quello alla salute, che non può essere negato neanche a un ergastolano. Convivere 24 ore al giorno in una cella con altre tre, quattro o cinque persone, significa sottoporre il detenuto a una forma di tortura psicologica e creare delle precondizioni di scarsa sicurezza. Mancano inoltre opportunità che invece sono offerte e garantite nelle sezioni idonee”.

            “Anche se hanno commesso reati gravi, per i quali hanno perso per sempre la libertà, gli ergastolani – ricorda ancora Caligaris – devono poter incontrare i familiari e quindi stare il più possibile vicini al luogo di residenza dei parenti più stretti in modo da poter svolgere regolari colloqui. Ciò comporta anche il rispetto del diritto alla difesa. Le contraddizioni nel comportamento del DAP nell’assegnazione dei detenuti si evidenzia in particolare con i cittadini sardi che il più delle volte sono tenuti lontani dall’isola sulla base di valutazioni delle Forze dell’Ordine – conclude – relative al momento della carcerazione e non aggiornate dopo 20/30 anni di detenzione a cui fa riferimento la DDA che a sua volta esprime parere negativo per i trasferimenti”.

 Cagliari, 5 novembre 2012

Scrivi il tuo commento all'articolo

Per la pubblicazione i commenti dovranno essere approvati dalla redazione del sito.

E' possibile effettuare embed di qualsiasi oggetto multimediale o video (es. youtube-flickr) e utilizzare i seguenti tag:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

Questo è un sito abilitato ai Gravatar. Per avere il tuo avatar universale registrati su Gravatar.

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.