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CARCERI: ANCHE FIGLIO DISABILE NONNINA 79 ANNI A BUONCAMMINO

17 settembre 2012 Nessun Commento

            E’ stato arrestato per il tentato furto di un motocarro e ha patteggiato 4 mesi di detenzione per poter stare con l’anziana madre a Buoncammino. E’ il paradossale esito dell’assurda vicenda che ha per protagonista Stefania Malu, 79 anni, e il figlio Casimiro Floris, 52 anni, disabile. Lo rende noto Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, che ha appreso dell’arrivo inaspettato nella Casa Circondariale cagliaritana dell’uomo, affetto da gravi patologie ma deciso a tornare a casa con l’anziana madre anche perché la sorella che si occupava di lui ha purtroppo un’altra grave situazione relativa alla salute del marito.

            “Madre e figlio – afferma Caligaris – si sono incontrati e hanno potuto effettuare un colloquio in carcere. Anche se ciò può apparire incredibile la vicinanza del figlio ha tranquillizzato la donna a cui la lontananza e l’impossibilità di vederlo creava disagio e ansia. Si tratta di una situazione che deve però essere risolta in quanto le condizioni di salute di Casimiro Floris sono incompatibili con la detenzione. L’uomo, difeso dall’avv. Stefano Piras, ha peraltro presentato istanza per ottenere i domiciliari”.

La nonnina di Buoncammino , classe 1933, è tornata dietro le sbarre dopo due anni di domiciliari in quanto le sue condizioni di salute sono risultate discrete alla visita di controllo di un perito del Tribunale. Stefania Malu, che deve scontare una pena residua di circa 4 anni e 2 mesi con sentenza definitiva della Cassazione del giugno 2008, chiede di poter andare nuovamente a casa per accudire il figlio Casimiro totalmente inabile.

            Affetta da numerosi disturbi tra cui cardiopatia ipertensiva, aneurisma dell’aorta addominale, ipercolesterolemia e steatosi epatica, dichiarata incompatibile nel 2009, quando aveva ottenuto per le condizioni di salute il differimento pena, è in attesa del pronunciamento del Capo dello Stato in seguito alla domanda di Grazia presentata dal suo legale Stefano Piras. La speranza è che le condizioni fisiche della donna, l’età avanzata, la situazione in cui si trova il figlio e la distanza nel tempo del reato commesso, permettano un atto umanitario.

Cagliari, 14 settembre 2012

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