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CARCERI: DAP NEGA TRASFERIMENTO IN SARDEGNA A MARIO TRUDU PER INFORMAZIONI DDA

24 agosto 2012 Nessun Commento

                “La territorialità della pena prevista dalla legge sull’ordinamento penitenziario non può essere applicata all’ergastolano arzanese Mario Trudu in quanto la DDA di Cagliari ritiene che dopo 25 anni di detenzione continui ad avere collegamenti con la criminalità organizzata”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, che ha ricevuto dall’Ufficio del Capo del Dipartimento risposta in merito, tra gli altri, al mancato trasferimento nell’isola del detenuto che aveva ottenuto, dopo 8 anni di reiterate istanze, di fruire di 1 mese di colloqui con i familiari a Bad’e Carros.

             “L’ultima domanda di trasferimento di Mario Trudu, 62 anni, attualmente recluso a Spoleto, era stata inoltrata al DAP – ricorda Caligaris – nel mese di settembre 2011 ma non aveva avuto alcuna risposta. L’ergastolano aveva quindi inviato un sollecito lo scorso mese di giugno. Il prolungato silenzio del DAP aveva fatto ritenere che finalmente, dopo un lunghissimo periodo di allontanamento dall’isola, fossero maturi i tempi per vedere rispettato il principio della regionalizzazione della pena. La risposta invece ha ancora una volta cancellato la speranza. Il DAP infatti è stato lapidario”.

            “Con riferimento alle istanze di trasferimento avanzate dal detenuto Trudu Mario, arrestato in data 29 aprile 1987, la competente Direzione Generale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria in considerazione di quanto rappresentato dalla DDA di Cagliari in ordine alla attualità dei collegamenti del detenuto con la criminalità organizzata, non ritiene – si legge nella lettera a SDR – di disporre la definitiva assegnazione del Trudu presso un Istituto della Sardegna”.

            Mario Trudu , esclusi 10 mesi di latitanza tra l’86 e l’87, è in carcere dal mese di maggio 1979. Nato ad Arzana l’11 marzo 1950 ha una condanna all’ergastolo per il sequestro e l’omicidio dell’ingegnere della Ferrari Giancarlo Bussi, rapito nel 1978 e mai tornato a casa. Nel 2009 aveva chiesto al Tribunale di Sorveglianza di Perugia, di tramutare la condanna all’ergastolo in pena di morte con fucilazione in piazza Duomo a Spoleto.

 Cagliari, 22 agosto 2012

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